Tamberi: "Tornerò il vero Gimbo. Sioli uno stimolo enorme, domani non dovrò perdere le staffe se..."

5 ore fa 1

L'azzurro domani in gara agli Assoluti di Caorle contro l'astro nascente azzurro. "Con lui potrò anche perdere, ma guardo più avanti, verso il Mondiale. Tra venti giorni nasce mia figlia, il nome..."

Andrea Buongiovanni

Giornalista

2 agosto - 08:18 - MILANO

L’appuntamento è per domani alle 19.55: sulla pedana dell’alto del Chiggiato di Caorle, sede degli Assoluti n. 115 – e in passato di uno dei meeting più prestigiosi d’Italia – andrà in scena la gara clou della rassegna. Dal 33enne Gianmarco Tamberi al 19enne Matteo Sioli, in azione all’interno della prima curva, ci saranno simbolicamente il passato, il presente e il futuro dell’atletica tricolore. Il ritorno di Gimbo, alla seconda uscita stagionale dopo il modesto 2.16 del Golden Gala di inizio giugno, vale da solo il prezzo del biglietto. 

Gianmarco, come sta? 

"Se confronto questo momento dell’anno con quelli simili del passato, sono indietro in tutto. Non è un periodo semplice: al di là della mia condizione, tra venti giorni è atteso l’arrivo della nostra prima figlia e non sarà un avvenimento secondario". 

Come lo sta vivendo? 

"Con enorme entusiasmo e senza tensioni. Chiara, mia moglie, sta bene. Io amo i bambini: mi sento adatto al ruolo di papà. Siamo nella nuova casa da gennaio, abbiamo ancora qualche operaio intorno, ma è questione di rifiniture. Tutto è pronto: non vediamo l’ora". 

Avete deciso il nome della bimba? 

"Lo abbiamo cambiato una settimana fa. E per ora lo teniamo tutto per noi". 

Il campetto da basket è finito? 

"Sì, dovremo trovare l’occasione per inaugurarlo". 

Tempo fa è insorto per un progetto che avrebbe trasformato il Dorico, il playground di Ancona dov’è cresciuto, in un parcheggio: com’è la situazione? 

"C’è stata una piccola rivolta popolare e gli amministratori, con sensibilità, hanno capito. Non verrà toccato: non era così scontato".

Torniamo all’alto: rispetto a due mesi fa, dove può arrivare? 

"La premessa d’obbligo è che, nell’ambito di un piano che vorrei mi portasse ai Giochi di Los Angeles 2028, tutto ora è pensato in funzione dei Mondiali di Tokyo di metà settembre. Guai a uscire dai relativi binari". 

Può esemplificare? 

"Al Golden Gala ho saltato con una rincorsa di 7 passi. Nonostante il risultato, in allenamento è rimasta così a lungo. Solo di recente l’ho allungata a 9 e diventerà completa, a 11, giusto in Giappone o poco prima. Non forzo, lo sguardo è al futuro". 

Il ginocchio sinistro, che tanti problemi le ha dato, è a posto? 

"I tessuti del tendine rotuleo, dopo il trapianto di ottobre dalla schiena di cellule mesenchimali, si sono rigenerati. Ho fatto mesi interi di terapie e ora l’infiammazione è sotto controllo. Il ginocchio regge benino: mi alzo dal letto e non avverto dolore. Non faccio infiltrazioni da un anno. Il più è non tormentarlo". 

Cosa significa? 

"Faccio un altro esempio: nelle sedute pliometriche, che sviluppano potenza esplosiva e che per me sono da sempre determinanti, salto da altezze limitate e con il supporto di elastici. Così si alleggeriscono i carichi a terra e si arginano i rischi". 

Da Caorle, a questo punto, cosa si aspetta? 

"Nell’ultima seduta di tecnica ho fatto schifo. Giulio Ciotti e Silvano Chesani, che mi seguono da vicino, mi hanno chiesto se volessi rinunciare. L’ho fatto, in passato: non stavolta". 

Perché? 

"Sarebbe irrispettoso nei confronti del momento dell’alto italiano. Per i ragazzi la mia presenza può essere un segnale importante. Ci sarò e con tutte le mie forze. Sono consapevole che potrò non vincere. Non valgo il 2.30 saltato di recente da Sioli". 

Come affronterà la serata? 

"Cerco risposte tecniche: farò più tentativi possibile. Una gara così, con progressione relativa, si adatta al mio attuale livello. Non dovrò perdere le staffe se le cose non funzioneranno". 

Cosa pensa di Sioli? 

"Lo stimo tanto. Ha un gran talento e una super mentalità. Ha disputato le tre migliori gare della carriera in Nazionale... E non so se ci si rende conto di cosa significhi fare 2.30 a 19 anni. Per me, poi, è arrivato al momento giusto: è uno stimolo enorme. Senza dimenticare Sottile, che tornerà presto al rendimento del 4° posto olimpico, Lando, Falocchi e altri emergenti come Meloni e Celebrin". 

È orgoglioso del secondo successo in fila dei suoi compagni nell’Europeo a squadre? 

"Siamo stati più forti di alcune assenze pesanti: la pressione non ci schiaccia più. La mentalità è proprio cambiata". 

Cosa prevede la sua stagione? 

"Le tappe di Diamond League di Chorzov e di Bruxelles del 16 e del 22. Ma la priorità sarà stare vicino a Chiara quando nascerà la piccola".

Leggi l’intero articolo