Strapotere Sinner: vince il derby con Musetti in tre set ed è in semifinale a New York

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Partenza shock per Lorenzo che vince solo un game nel primo set, poi si riprende e rende difficile la vita a Jannik che però riesce a imporsi anche nel secondo parziale. Grandi emozioni nel terzo ma il break iniziale dell'altoatesino si rivela decisivo

dal nostro inviato Riccardo Crivelli

4 settembre 2025 (modifica alle 06:14) - NEW YORK (USA)

Il derby è di Sinner: in due ore esatte il numero uno del mondo piega Musetti 6-1 6-4 6-2 e vola in semifinale, dove affronterà nella notte tra venerdì e sabato (all'una italiana) il canadese Auger-Aliassime, diventando il secondo giocatore più giovane dell'era Open dopo Nadal a raggiungere il traguardo in tutti gli Slam di stagione. È anche la 26ª vittoria di fila negli Slam sul veloce, terza serie di sempre dopo Federer (40) e Djokovic (27), nonché la vittoria n.86 in un Major, eguagliando Pietrangeli tra gli italiani. Per Jannik è la 16ª vittoria su 16 in un derby, per Musetti una sconfitta bruciante dopo un torneo comunque di altissimo livello. Lo score di 25 punti a 10 del primo set (ma dopo cinque game era di 20 a 5) inquadra alla perfezione l'inizio della partita: Sinner, come contro Bublik, entra in campo in modalità supersonica, preciso e incisivo al servizio e aggressivo in risposta. Subito travolto dalle asfissianti accelerazioni del numero uno e prevedibilmente teso per l'importanza della partita e del contesto, Musetti non riesce a rimanere agganciato, perché mette poche prime e nel palleggio da fondo subisce il peso della palla dell'amico-rivale. Il 6-1 in 27 minuti (quello con il kazako maturò in 23...) fotografa plasticamente la superiorità di Jannik.

musetti: orgoglio e resa

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Ma come sempre accade durante le tempeste, arriva pure un momento di calma, che coincide con il secondo game del secondo set, quando dal nulla, anche grazie a un paio di gratuiti della Volpe Rossa, Lorenzo si procura la prima palla break dell'incontro, peraltro prontamente annullata dall'altro con una prima vincente. La piccola opportunità, seppur non sfruttata, mette però finalmente in partita il Muso, tornato più preciso con la prima (vicina al 90%) e sicuramente più aggressivo nei colpi a rimbalzo, anche se il ritmo elevatissimo ogni tanto gli costa qualche gratuito evitabile. Anche Sinner adesso è più falloso, e l'equilibrio si mantiene fino al 4-4, quando un evitabile errore di dritto sul 15-15 costa caro a Lorenzo, che è in battuta e avverte la tensione del momento: arriva la palla break e il numero 10 del mondo omaggia la Volpe Rossa di un sanguinoso doppio fallo che gli vale il game e d'acchito anche il secondo set, facilmente sigillato nel successivo turno di battuta. Sotto di due parziali, martellato da un avversario che non concede nulla sul suo servizio (per la prima volta nel torneo, la percentuale di prime del n.1 supera il 60%), Muso cede anche il primo game del terzo con un break che assomiglia alla pietra tombale sulla partita, tanto che il pubblico comincia a sfollare. Ma all'improvviso, quasi come si fosse accomodato sull'ampio vantaggio, Sinner smarrisce la prima, torna sotto il 50% e Musetti può fare la voce grossa in risposta, procurandosi le occasioni che non si era creato fin lì: quattro palle dell'immediato contro break, tutte vanificate da Sinner, e altre due nel sesto game, stavolta con qualche rimpianto per il carrarese, che sbaglia una risposta non impossibile di rovescio e poi un altro rovescio da fondo. Sfiduciato, Musetti cederà il servizio nel game successivo (peraltro Sinner si procura la palla break con un dritto in corsa da antologia) per la resa definitiva.

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