Soncin: "Azzurre, è importante per tutto il movimento". E Giugliano se la gode

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Il ct della Nazionale femminile impegnata domani contro la Norvegia negli ottavi dell'Europeo: "Il fatto che sia una gara ed eliminazione diretta non cambia il nostro approccio"

Pietro Sognamiglio

15 luglio - 21:28 - MILANO

“Abbiamo lavorato duro per arrivare fino a questo giorno, ora vediamo dove ci porterà”, sorride Manuela Giugliano. E le brillano anche gli occhi, perché l’Italia – inutile negarlo – fiuta l’occasione di tornare dopo 28 anni tra le prime quattro d’Europa. A un anno esatto dal 16 luglio 2024, quando a Bolzano è arrivata la qualificazione a questo Europeo. Al quarto di finale di Ginevra le Azzurre si presentano (secondo il ranking e i bookmaker) leggermente favorite sulla Norvegia, ma non vogliono sentirselo dire. E’ nell’aria però la fiducia di poter guardare occhi negli occhi quella che è stata una grande potenza del calcio femminile europeo – due titoli conquistati nel 1987 e nel 1993 –, ma che oggi non appare così distante, come certificano anche i due pareggi nel doppio incrocio in Nations League di un anno fa. Come tutte le squadre nordiche, le norvegesi non vivono il loro momento storico di massimo splendore. Ma occhio: nel girone hanno vinto tutte e tre le partite, compresa quella insidiosissima d’esordio contro la Svizzera padrona di casa. Guardando i primi 270 minuti di Euro 2025, hanno chiaramente convinto di più rispetto alle Azzurre che si sono qualificate con quattro punti.

dettagli

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“Il fatto che sia un turno a eliminazione diretta non cambia il nostro approccio – il pensiero alla vigilia del ct Soncin –, anche la prima partita contro il Belgio era per noi un sostanziale dentro o fuori. Abbiamo curato ogni dettaglio, compresa la gestione del riposo e quella emotiva. Sappiamo che tanti italiani verranno qui a Ginevra e moltissimi ci spingeranno davanti alla tv (su Rai 1, ore 21), sentiamo la responsabilità di poter accendere la passione di tante bambine che si stanno avvicinando al calcio”. Detto ciò, Soncin – già solitamente criptico, stavolta di più – non lascia intendere quelle che potranno essere le sue scelte, dopo aver schierato l’Italia col 3-5-2 nelle prime due partite e averla ridisegnata col 3-4-3 (dando così spazio a Bonansea in avanti) nella sconfitta indolore con la Spagna. Giugliano è in ogni caso certa di una maglia in mezzo al campo, in quello che è per lei il torneo della piena maturità (27 anni) dopo la nomination per l’ultimo Pallone d’oro (27° posto) e dopo aver attirato anche l’interesse degli arabi (con una prima offerta, a quanto pare, declinata gentilmente dalla Roma). A proposito: di fronte ci sarà Ada Hegerberg, prima vincitrice del Pallone d’Oro al femminile nel 2018 e fuoriclasse del Lione, che nella pancia dello Stade de Geneve ha tenuto a dichiarare: “È importante per tutto il movimento del calcio femminile che ci sia un’Italia ai massimi livelli, come quella che andiamo ad  affrontare”. Occhio alla carezza, è abituata a mordere.

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