Simona Pierucci, primo arbitro donna italiana a un Mondiale: "È sempre stato il mio sogno"

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La livornese che punta ai Giochi di Los Angeles ha diretto a Tbilisi la finale di fioretto maschile: "La pedana è la mia comfort zone. Il video? Va usato in maniera intelligente"

dal nostro inviato Mario Canfora

27 luglio - 15:14 - TBILISI (GEORGIA)

Nella spedizione italiana di scherma presente ai Mondiali di Tbilisi, in Georgia, c'è anche la novità dell'arbitro Simona Pierucci, prima italiana della storia a raggiungere questo traguardo. "Sono sincera, a 52 anni e dopo 35 di attività quasi non ci speravo quasi più. Dal 2000 sono internazionale e da tre nelle liste élite, mi ero rassegnata a non fare più l’ultimo salto. E invece è successo ed è stato bellissimo perché è stato il mio sogno. Nessuna quota rosa, voglio pensare di essere qui semplicemente perché considerata un buon arbitro. Si valuta esclusivamente la competenza, per chi come me non è più una ragazzina. Il pensiero va a mia sorella Silvia, scomparsa giovane, con cui ho condiviso i miei inizi e che ora sarebbe stata felicissima".

infortunio

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Simona deve la sua carriera arbitrale a un infortunio. "Vengo da una famiglia di schermitori - racconta - ma a 15 anni mi sono spaccata il ginocchio. Un giorno venne a trovarmi il mio maestro, Mario Curletto, che mi portò il regolamento. "Studialo". Gli dissi che arbitri donna non esistevano, mi rispose che sarei stata la prima. Aveva visto giusto, è stato amore a prima vista. Io in pedana sto bene, è la mia comfort zone. Anche se nei giorni precedenti il Mondiale ero emozionatissima. Poi, in pedana è stato tutto molto naturale e semplice. Mio fratello Beppe, tecnico, mi aveva invitato a restare serena. Ho esordito arbitrando il francese Anas Anane contro il russo Anton Borodachev, poi ho avuto il piacere di dirigere altri big del fioretto, come l'americano Alexander Massialas o l'ungherese Daniel Dosa. E far parte della coppia che ha diretto la finale tra Choi e Kirillo Borodachev mi ha davvero riempito di soddisfazione". 

video

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Anche nella scherma il ricorso al video è ormai sempre più ricorrente. "La tecnologia aiuta ma va usata in maniera intelligente. Il video va saputo leggere, quello che conta è la sensazione immediata che tu hai - spiega Pierucci -. Quando vai al video devi andare a ricercare perché hai avuto questa sensazione e devi darti delle giustificazioni. Poi può servire molto in alcuni casi come le infrazioni, alcune possono sfuggire".

ferie

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Livornese, per arbitrare si è presa le ferie. "Non guadagniamo così tanto da poterlo fare diventare la nostra prima attività... Lavoro nell'agenzia marittima di famiglia ma è sempre tutto un incastro, fortunatamente ho un marito che mi supporta e fa un tifo sfegatato per me. La finale olimpica che avrei voluto arbitrale? Quella che verrà". Quindi Los Angeles 2028. "Sognare è gratis". Qui ai Mondiali, intanto, c'è anche un altro arbitro italiano, Vincenzo Costanzo (che ha la licenza in sciabola e fioretto, mentre la Pieretti in fioretto e spada), e il componente della direzione di gara Giuseppe Bucca. 

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