Il Comandante lavora su tre diversi moduli per ovviare alle assenze. Dia recuperato
Lazio, si (ri)cambia. Tra emergenza infortuni da gestire e correzioni tattiche da apportare Maurizio Sarri pensa ad un nuovo ribaltone in vista del match di domenica con l’Atalanta. Lui, che aveva fatto del 4-3-3 una specie di dogma, sta dando invece un’ampia dimostrazione di duttilità tattica. Nelle prime sei giornate di campionato ha infatti già utilizzato tre diversi sistemi di gioco: il consueto 4-3-3, poi il 4-4-2 (a Genova), infine il 4-2-3-1 (contro il Torino). Adesso ne potrebbe sfornare un altro ancora, il 4-4-1-1. Ma il Comandante è pure tentato dall’idea di tornare al 4-3-3, così come quella di puntare di nuovo sul 4-2-3-1. E il recupero di Dia (tornato ieri in gruppo, sarà disponibile per domenica) rende la scelta ancora più complicata, anche se la presenza del senegalese è un’ottima notizia. I dubbi riguardano la composizione di centrocampo e attacco, mentre la difesa da schierare davanti a Provedel è decisa: Marusic (ormai recuperato), Gila, Romagnoli e Tavares. La decisione sul modulo condizionerà le altre scelte.
Con il 4-3-3
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Il sistema abituale è anche quello che dà a Sarri le maggiori garanzie. Anche perché è quello che la squadra conosce e pratica meglio. Le due partite giocate con il doppio centravanti (contro il Genoa col 4-4-2 e contro il Torino col 4-2-3-1) hanno consentito alla Lazio di segnare di più (6 gol in 2 gare), ma anche di concedere tanto, forse troppo. Con il 4-3-3 la squadra dovrebbe invece ritrovare quella solidità che ha smarrito negli ultimi 180 minuti. Se 4-3-3 sarà, il centrocampo vedrà la presenza di Guendouzi, Cataldi e Basic (Vecino è recuperato, ma non ha i 90 minuti nelle gambe). Il trio d’attacco sarà invece formato da Cancellieri a destra, Dia al centro e Pedro a sinistra.
Con il 4-4-1-1
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È la possibile novità e, se effettivamente utilizzato, sarà il quarto diverso sistema di gioco usato da Sarri in questa stagione. Si tratta ovviamente di un modulo più abbottonato, buono per superare l’emergenza. La linea di centrocampo sarebbe composta da Cancellieri a destra, Basic a sinistra e la coppia Guendouzi-Cataldi in mezzo. Dietro al centravanti Dia come trequartista agirebbe uno tra Pedro e Noslin (possibile staffetta tra i due). È un’ipotesi interessante, anche se presenta un paio di controindicazioni. La prima è che si tratta di un modulo che i giocatori conoscono poco, il secondo è che la squadra rischierebbe di abbassarsi troppo.
Con il 4-2-3-1
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È la soluzione che pare meno probabile, ma che va comunque tenuta in considerazione, se non dall’inizio a partita in corso. Centrocampo a due con Guendouzi e Cataldi, trio di trequartisti - dietro Dia - composto da Cancellieri, Pedro e Basic. Con il croato che renderebbe questa versione del 4-2-3-1 meno spregiudicata rispetto a quella vista contro il Toro. Il pericolo è che però la Lazio sia lo stesso poco equilibrata, un lusso che sul campo dell’Atalanta forse è meglio non concedersi.