Sabrina Impacciatore: "Scalza al volante dell'auto del presidente Usa"

Sabrina com'è andata con la scena del film in cui ti togli le scarpe coi tacchi e sali a piedi nudi per guidare un'auto blindata? 
"Quando ho visto quell’auto non credevo ai miei occhi, era intimidente. Per questo ho proposto alla regista di togliermi le scarpe. Volevo accentuare l’abisso che separava il mio piccolo corpo da quello strumento di potere mastodontico. Volevo mostrare l’inadeguatezza del personaggio e nello stesso tempo come, attraverso un atto di coraggio, avrebbe superato le sue insicurezze e i complessi. Mi sono giocata il tutto e per tutto in un take. Si è creato qualcosa di magico proponendo quell’idea: Viola Davis ha riso a crepapelle".

Come ti sei preparata per la scena? 
"Nelle macchine normali praticamente non tocco, ti puoi immaginare in quella ‘bestia’ (il nomignolo dell'auto presidenziale, ndr), dovevo stare in punta di piedi. Abbiamo fatto dei giorni di prova. In passato avevo fatto un corso di guida pericolosa con dei piloti della Dakar. So guidare bene e ne sono molto orgogliosa. Quindi non vedevo l’ora di girare la scena: me la sognavo. Quando ho fatto i primi test quelli della produzione si sono spaventati per come guidavo. Mi dicevano: «Slow down Sabrina». Alla fine abbiamo girato in studio. E per fortuna che avevo fatto quel corso. Sono tornata ai miei otto anni. Mi sono dovuta immaginare tutto", ride.

Ti piace la velocità? 
"Mi piace, ma la temo molto. Tutto quello che mi terrorizza mi esalta dal punto di vista emotivo. Mi produce adrenalina. E io sono bulimica di adrenalina".

Hai un’auto che vorresti guidare un giorno? 
"Non saprei dirti. Mi piacciono le macchine d’epoca. Ho un’anima antica. Mi ci vedo al volante di un’auto del passato più che su queste moderne".

Su una Aston Martin di 007 o sulla Jaguar di Diabolik?
"Su una Jaguar o una vecchia Mercedes, magari cabrio".

Ti è sempre piaciuto guidare anche da ragazza? Qual è stata la tua prima auto? 
"Una Y10. Ho amato da subito guidare. Per me è una sorta di attività zen. Se viaggio e sono alla guida è un momento di relax profondo. Assaporo una specie di calma interiore".

Ci racconti di un viaggio che ti è rimasto nel cuore?
"Ricordo un viaggio con un fidanzato dell’epoca. A mezzanotte, mentre stavamo guardando un film mi dice: «Ti voglio portare in posto». Ha guidato per 12 ore consecutive per arrivare in Germania, nel castello che ha ispirato Cenerentola. Abbiamo fatto praticamente tutto il viaggio sotto la pioggia con un'auto decappottabile. È stato memorabile e indimenticabile".

Ti sei trasferita a Los Angeles. Guidi nella città degli angeli?
"No, ma penso sia arrivato il momento di farlo. Ci stavo pensando in questi giorni. Devo assolutamente guidare perché ti aiuta a prendere possesso della città".