Inter e Napoli a pari punti: la situazione attuale si è verificata due volte in passato. E in una stagione al comando c'era addirittura un terzetto
Oscar Maresca
21 aprile - 08:46 - MILANO
Cinque giornate alla fine del campionato, due squadre in vetta. Inter e Napoli comandano la classifica a quota 71. In caso di arrivo a pari punti, lo scudetto si assegnerà con uno spareggio in gara unica. Per trovare l’unico precedente in Serie A bisogna tornare indietro fino al 1964, quando il Bologna di Bernardini si impose sui nerazzurri di Herrera. Ma quante volte nella storia del nostro calcio due formazioni si sono ritrovate con gli stessi punti a cinque turni dal termine? Spoiler: due… e mezza.
la juve e il toro
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L’ultimo precedente è quello della stagione 1971/72. Era un’altra Serie A: 16 squadre, due punti a vittoria. L’Inter campione in carica si trovò a fare i conti con una Juventus rivoluzionata dal presidente Boniperti. Dopo la prematura morte di Picchi, il numero uno dei bianconeri affidò la panchina a Cestmír Vycpalek: zio materno di Zeman. Aveva giocato a Torino nel ’46, ci era tornato per allenare le giovanili. A inizio anno serviva qualcuno che conoscesse bene l’ambiente, fu scelto lui. In gruppo aveva i giovani Causio e Bettega, la squadra chiuse il girone d’andata da campione d’inverno tenendo a distanza il Milan di Rocco e il Cagliari di Riva. Poi a cinque giornate dalla fine la sorpresa Torino completò l’aggancio in vetta. E il turno successivo si prese pure il primo posto in solitaria. Erano i granata guidati da Giagnoni con gli emergenti Sala e Pulici. Il gruppo però non resse l’urto, crollò contro il Milan a San Siro alla 27esima giornata e consegnò lo scudetto alla Juventus in vantaggio di un solo punto dopo il pari con la Fiorentina a 180’ dalla fine. Per mister Vycpalek fu un trionfo amaro, pochi giorni dopo la vittoria nella tragedia aerea di Punta Raisi morì suo figlio Cestmir Junior. Il titolo è stato dedicato a lui.
il trionfo del catenaccio
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L’almanacco della Serie A e le immagini in bianco e nero ci restituiscono l’altro precedente di un campionato così combattuto a poche giornate dal termine. Quello del 1953/54, dell’Inter di Foni e del tridente pronunciato a memoria: Skoglund, Nyers, Lorenzi. Pure del catenaccio nerazzurro, così criticato, eppure vincente: aveva trascinato la squadra fino al titolo anche l’anno prima. Per tutta la stagione fu lotta a tre insieme a Juventus e Fiorentina. I bianconeri provavano a farsi strada con i gol dell’italo-argentino Ricagni, mentre i viola volavano con il neo acquisto svedese Gren. Addirittura, il 17 gennaio le tre formazioni si divisero il titolo di campione d’inverno. Nella seconda metà di stagione però il vero confronto sarà soltanto con i bianconeri. Nello scontro diretto del 4 aprile, i nerazzurri si imposero 6-0: la vittoria più larga nel derby d’Italia. Il 4-2 contro la Triestina all’ultimo turno consegnò il settimo titolo - e il secondo di fila – all’Inter. Il catenaccio era servito.
il gol di turone
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Sfogliando le pagine storiche della Serie A, c’è un’altra curiosità che balza subito all’occhio. Nel 1980/81 a combattere per lo scudetto quando mancano 450’ alla fine ci sono ben tre squadre con gli stessi punti: Napoli, Juventus e Roma. È un campionato segnato dallo scandalo del Totonero, senza Milan e Lazio. Rivoluzionato dall’apertura delle frontiere: dopo 14 anni i club italiani tornano a poter tesserare uno straniero in rosa. I bianconeri si affidano all’irlandese Brady, i giallorossi hanno bomber Pruzzo. A Napoli è atterrato l’olandese Krol. Le sorti della stagione cambiano il 10 maggio al Comunale di Torino: la Juve è prima a 39, la Roma dietro a 38. Quella partita, finita senza reti, passerà alla storia per il gol di Turone: c’era, non c’era? L’arbitro Bergamo lo annullò dopo la segnalazione dell’assistente Sancini. Tra le polemiche di Liedholm e i dubbi di Trapattoni. Fatto sta che i bianconeri superarono il Napoli nel successivo scontro diretto prendendosi il diciannovesimo titolo. Con il benestare di Turone.