Il consolidamento in atto ridefinirà
il settore bancario italiano: è la convinzione di S&P secondo
cui "fusioni e acquisizioni continueranno ad attirare la massima
attenzione" e "l'esito dell'offerta di Unicredit su Banco Bpm,
di Bper su Bp Sondrio, di Mediobanca su Banca Generali e di
Monte dei Paschi su Mediobanca potrebbe rimodellare il settore
bancario".
Questo, secondo quanto si legge nell'outlook di metà anno sul
settore bancario europeo, "probabilmente aprirà la strada a
banche più forti, sebbene i risultati delle fusioni e
acquisizioni in Italia siano stati contrastanti".
Secondo Standard and Poor's, inoltre "il profilo di
finanziamento delle banche rimarrà stabile dopo l'uscita
graduale dalle Operazioni Mirate di Rifinanziamento a Lungo
Termine (Target) III. Le differenze tra le banche, e di
conseguenza le vulnerabilità, potrebbero diventare più
evidenti".
Le banche italiane si preparano comunque ad affrontare una
fase complessa partendo da una posizione di forza. La loro
capacità di generare profitti "dovrebbe rimanere solida". In
particolare, si legge, "Sebbene abbia raggiunto il picco nel
2024, prevediamo che la redditività rimanga strutturalmente
solida, al di sopra del costo del capitale proprio. La riduzione
della frammentazione, il predominio di istituti più grandi e
modelli di business più agili contribuiranno a questo risultato.
La diversificazione dei ricavi e l'efficienza dei costi
aiuteranno le banche a compensare l'effetto del calo del margine
di interesse netto nel 2025 e nel 2026".
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