"Mi sembra che Arianna Meloni non abbia detto ancora nulla, non ha detto dei contenuti di quei colloqui. Ha espresso però l'idea che secondo lei l'audio che noi abbiamo mandato non era di interesse pubblico". Lo ha detto Sigfrido Ranucci prima di entrare in commissione Antimafia dove è stato sentito sull'attentato subito il 9 ottobre, parlando della vicenda della visita ad Arianna Meloni del commissario Agostino Ghiglia, componente del garante della Privacy. "Io mi chiedo da giornalista come fa a non essere considerato di interesse pubblico un audio in cui la moglie di un ministro, che non è una persona privata, ma è una collega Rai come lo sono io, chiede al ministro di intervenire sul suo capo di gabinetto altrimenti si sarebbe sostituita a lui nel chiedere di bloccare una nomina", ha aggiunto.
Una parte dell'audizione di Sigfrido Ranucci alla commissione Antimafia è stata secretata. In particolare il giornalista di Report ha chiesto di spegnere audio e telecamere dopo una domanda dell'ex magistrato e senatore M5s, Roberto Scarpinato. "Dopo una puntata di Report che riguardava la presidente del Consiglio Meloni, lei ha dichiarato di essere stato pedinato su richiesta del sottosegretario Fazzolari: ci vuole raccontare meglio questo episodio e farci capire se ci può essere se una connessione con quello che gli è accaduto?", aveva chiesto il parlamentare.
"Non ho ricevuto altre minacce dopo quanto avvenuto ad ottobre. Io non so a quale contesto ricondurre questo attentato. Non era certo un fuoco d'artificio, emerge che comunque che era qualcosa di importante. Quelle parcheggiate fuori alla mia abitazione erano macchine a gas che se esplose avrebbero buttato giù la palazzina" ha detto Ranucci nel corso dell'audizione. Il giornalista ha ricordato che due giorni prima aveva lanciato i "temi della prima puntata tra cui l'infiltrazione della 'ndrangheta nel business dell'eolico e sulle stragi".
"Il direttore Paolo Corsini è un direttore che va rispettato perché è un direttore che mi ha lasciato libero dal punto di vista editoriale - ha detto Ranucci - . Per me la libertà dal punto di vista editoriale è un valore, è inestimabile e quindi da parte mia lo ringrazio".
"A nome di tutti i membri della nostra Commissione la più sincera solidarietà e ferma condanna per quanto avvenuto La presenza di Ranucci qui dimostra che intendiamo stare al suo fianco di fronte a tentativi di intimidazioni tanto gravi che non possono mai essere sottovalutati". Lo ha detto l'onorevole Chiara Colosimo, presidente della commissione Antimafia, rivolgendosi al conduttore di Report ascoltato dall'organo parlamentare sull'attentato del 9 ottobre.
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