Pressing del centrodestra su Garofani, 'inopportuno'

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Il colloquio fra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni ha scongiurato lo scontro istituzionale ai massimi livelli. Ma gli attacchi del centrodestra, in particolare di Fdi e Fi, si concentrano sul consigliere del Quirinale Francesco Saverio Garofani, al centro della polemica sollevata dal quotidiano "La Verità". Le considerazioni che filtrano dal Colle sono di presa d'atto di un caso istituzionale che si è sgonfiato, che si è chiuso con le dichiarazioni dei capigruppo di Fdi: "si è Sgonfiato il risibile complotto - è l'umore -, stanno emergendo via via dettagli sempre più grotteschi della presunta spy story: cene conviviali, tavolate di tifosi, autori improbabili, mail notturne da indirizzi misteriosi e attribuzione di parole mai pronunciate come "scossone"".

"Mi pare che l'incontro tra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica abbia concluso questa vicenda - ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani - Il problema non era in ogni caso il Presidente della Repubblica, per il quale portiamo tutti grande rispetto".

Le affermazioni che La Verità attribuisce a Garofani, come l'auspicio di un intervento della "provvidenza" che eviti la vittoria del centrodestra nel 2027, "sono state un gesto chiaramente incauto e inopportuno", insiste però il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto (Fi). "Un passo indietro di Garofani - ha rincarato il senatore di Fdi Marco Scurria - tutelerebbe anche il Quirinale". Col passare delle ore, è venuto a galla qualche malumore anche nel Pd. Perché, secondo La Verità, durante quella cena romana, il collaboratore del Capo dello Stato avrebbe anche auspicato la nascita di un nuovo Ulivo, con l'azione dell'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, e "un intervento ancora più incisivo di Romano Prodi". Parole che suonano come stoccata al campo largo e, soprattutto, alla segretaria Pd Elly Schlein, che negli ultimi tempi è stata più volte al centro delle critiche di Prodi. "Garofani - ha sintetizzato il senatore meloniano Scurria - dice che la segretaria del Pd non è in grado".

Un'interpretazione a cui la deputata e vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo ha dato una rilettura sarcastica: "Lo dico con una battuta: forse dovremmo essere più offesi noi del Pd" che il centrodestra, ha commentato in un confronto tv col vicedirettore de La Verità, Massimo De Manzoni, convinto che le parole di Garofani rivelino invece un piano contro il governo. "No, è stato proprio FdI ad aprire il caso - è l'interpretazione del presidente M5s, Giuseppe Conte - e lo ha fatto per una distrazione di massa, perché non vogliono parlare della legge di bilancio, delle difficoltà delle imprese, delle famiglie". Non solo, con questa vicenda, ha aggiunto la dem Gribaudo ,"mi pare che si voglia distrarre anche rispetto alle divisioni del centrodestra sulle grandi questioni, come la tenuta sul fronte ucraino e russo". L'accenno è alla riunione di lunedì del Consiglio supremo di difesa, presieduto proprio da Garofani, quando Mattarella avrebbe usato, si racconta in ambienti parlamentari, toni decisi nel chiedere al governo continuità sugli aiuti all'Ucraina, anche alla luce delle diverse posizioni all'interno della maggioranza, con la Lega che frena. Insomma, un clima non disteso, su cui avrebbero influito le perplessità del ministro della Difesa Guido Crosetto, si racconta ancora nei medesimi ambienti, sull'adeguatezza di Garofani a ricoprire un ruolo così delicato. Il vertice fra Meloni e Mattarella pare comunque aver allontanato i dubbi del centrodestra sul Colle.

"Mi sembra che si siano chiariti", ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini. "La tensione, per qualche ora altissima, si è allentata - ha riconosciuto il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia - Ma l'episodio che ha preceduto il chiarimento non può essere archiviato come un incidente chiuso". A dar mano forte al Presidente della Repubblica, è tornato un suo storico e anonimo fan. Replicando una performance di inizio anno, ha appeso lo striscione "Viva Mattarella" al terrazzo di casa, un'elegante palazzina che si affaccia su piazza San Carlo a Torino. 

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