È iniziata la spedizione Bridges, della nave Gaia Blu del Consiglio Nazionale delle Ricerche: cercherà le tracce dell'antico ponte di terra che 22mila anni fa, quando il livello del mare era circa 120 metri più basso di quello attuale, univa la Sicilia Sud-orientale all'isola di Malta e a quella vicina di Gozo: un vero e proprio corridoio naturale che gli animali, e forse i primi esseri umani, avrebbero potuto utilizzare per spostarsi tra le due regioni facilitando i flussi migratori.
L'obiettivo è individuare ciò che resta di questo lembo di terra ormai sommerso. La campagna di ricerca, nata dalla collaborazione tra Istituto di Scienze marine del Cnr, Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs) e Università di Malta, p prevista fino al 7 gennaio 2026.
I ricercatori coordinati da Maria Filomena Loreto del Cnr-Ismar ed Emanuele Lodolo dell'Ogs utilizzeranno innovative apparecchiature per la mappatura presenti a bordo della nave, che permetteranno di capire la morfologia del fondale marino attuale, quella del passato e di identificare le vecchie linee di costa. I ricercatori dovranno inoltre raccogliere campioni di sedimenti che aiuteranno a determinare quando e per quanto tempo il lembo di terra è stato percorriibile, così come a individuare la presenza di eventuali segni del passaggio di esseri viventi.
La nave Gaia Blu del Cnr per la ricerca oceanografica (fonte: Luca Cocchi)
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