Parkinson: si potrà individuare precocemente con un esame del sangue basato su RNA

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Un test rapido, semplice ed economico per diagnosticare la malattia prima dei sintomi clinici

Giacomo Martiradonna

30 giugno - 17:17 - MILANO

Un nuovo test del sangue basato su RNA potrebbe rivoluzionare la diagnosi precoce del morbo di Parkinson e offrire una soluzione semplice, affidabile e al contempo a basso costo per intercettare la malattia prima dell’insorgenza dei sintomi clinici. Il metodo è stato sviluppato da un gruppo internazionale di ricercatori dell’Università Ebraica di Gerusalemme, dell’Università del Surrey e dell’Imperial College di Londra, guidato da Nimrod Madrer, Hermona Soreq, Iddo Paldor ed Eyal Soreq. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Aging. Il nuovo approccio si basa sull’analisi dell’RNA nel sangue. L’obiettivo? Individuare specifici marcatori associati alle fasi iniziali del morbo di Parkinsona.

Parkinson, diagnosi precoce con RNA

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Il test messo a punto dai ricercatori si basa sulla quantificazione di frammenti specifici di RNA presenti nel sangue. L’analisi prende in esame i cosiddetti tRF (frammenti di RNA di trasferimento), piccole molecole che possono segnalare alterazioni precoci nell’organismo. In particolare, sono due i biomarcatori distintivi del Parkinson: da un lato, una sequenza di RNA ripetitiva che tende ad accumularsi nei soggetti affetti dalla malattia; dall’altro, una riduzione dell’RNA mitocondriale, che riflette il deterioramento cellulare legato alla patologia.

Misurando il rapporto tra questi due parametri, il test è in grado di fornire una diagnosi con un’accuratezza pari a 0,86, superiore a quella degli strumenti attualmente disponibili. Il tutto a fronte di una notevole rapidità di esecuzione e sostenibilità economica. Questo esame promette di superare le attuali limitazioni diagnostiche, che identificano la malattia solo in fase conclamata, quando ormai gran parte dei neuroni è già compromessa.

i biomarcatori

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L’introduzione di un test in grado di individuare il Parkinson prima della comparsa dei sintomi neurologici potrebbe segnare un cambiamento significativo nella gestione delle malattie neurodegenerative. Identificare i pazienti pre-sintomatici con un alto grado di precisione apre infatti la strada a trattamenti tempestivi che possono rallentare il decorso della malattia e apportare un drastico miglioramento nella qualità di vita complessiva.

"Questa scoperta", afferma Hermona Soreq, "rappresenta un importante progresso nella nostra comprensione del morbo di Parkinson e offre un esame del sangue semplice e minimamente invasivo come strumento per la diagnosi precoce". A sottolineare il potenziale impatto del test è anche Nimrod Madrer: "Il nostro test ha il potenziale per alleviare l’incertezza e favorire il trattamento tempestivo di una malattia neurodegenerativa disabilitante. Il nostro lavoro costituisce una pietra miliare significativa nella lotta contro il Parkinson, offrendo una nuova speranza a milioni di persone in tutto il mondo".

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