E pensare che i 100 farfalla non sono la sua gara: Thomas Ceccon sorprende tutti e si qualifica per la finale mondiale con il record italiano.
Sabato 2 agosto a Singapore l'eclettico nuotatore veneto, reduce dalla bruciante eliminazione in batteria nei 200 dorso, proverà a sorprendere tutti: la voglia di aggiungere un'altra medaglia alle tre conquistate fin qui (argento nei 100 dorso e con la staffetta veloce, bronzo nei 50 farfalla) è tanta. "Sono contentissimo perché ho nuotato con facilità. Mi sentivo bene stamattina, domani ci proviamo - dice Ceccon - Sarà difficile anche se con 50"4 puo' scapparci qualcosa. Non mi aspettavo questo tempo. E' una gara che non ho mai preparato. Ho questa facilità di nuotata nei 50 che ho mantenuto nei 100".
Fa comunque la storia Sara Curtis, prima italiana in una finale iridata nei 100 stile. La piemontese chiude all'ottavo posto dopo una brillante prima vasca e si gode, comunque, un risultato importante, guardando a un futuro che si prospetta brillante per la diciottenne italo-nigeriana che in passato è finita nel mirino degli haters per le sue origini ("Alcuni scrivono che i miei record italiani in realtà sono nigeriani - aveva detto in una intervista lo scorso mese di maggio -Sono frasi che mi fanno ribrezzo. Questi signori dovrebbero sfogliarsi la Costituzione, sapere che tra i requisiti per avere la cittadinanza c'è quello di avere almeno un genitore italiano. Mio papà è italiano, mia mamma è nata in Nigeria, dove io non sono mai stata, ma un giorno ci andrò. Essere nata da due culture diverse è il mio grande arricchimento"). "Per me è già un successo esser qua - ha invece detto oggi la nuotatrice azzurra - Continuerò a lavorare per aumentare la mia competitività. Voglio raggiungere tutto ciò che ho in mente, con l'impegno e gli allenamenti ce la faro". Poi Sara si commuove scrollando tutta la tensione accumulata in questi giorni. "Voglio ringraziare tutte le persone che mi sono state accanto in questo periodo. Ero abbastanza agitata prima della finale. Ho provato a viverla nel migliore dei modi. Adesso mi dedicherò ai 50 e poi partirò per il college in Virginia proprio il giorno del mio compleanno (il 19 agosto, ndr) con tanta curiosità".
La sesta giornata di gare a Singapore promuove tre azzurri in finale: oltre a Ceccon nei 100 farfalla, si sono qualificati Leonardo Deplano nei 50 sl e Silvia Di Pietro nei 50 farfalla dopo il record italiano del mattino in batteria (25"49). Chiude invece al settimo posto la staffetta 4x200 sl. Deplano mette alle spalle i postumi dell'influenza patita nei giorni scorsi, mentre si ferma Lorenzo Zazzeri che paga lo stop prima dell'avvio a causa della sostituzione di una piastra alla corsia cinque. "Ho sporcato un po' la nuotata alla fine ma l'importante era entrare in finale - racconta Deplano - Sarà una finale velocissima. Domani per pensare al podio ci vuole un 21"4. Non sarà facile ma ci proverò: non mi piace avere rimpianti". Un esempio di tenacia, voglia di combattere soprattutto uno stimolo per le giovani leve: non smette di stupire Silvia Di Pietro che strappa il pass per la finale dei 50 farfalla, prima individuale della carriera, in 25"58. La 32enne romana e capitana azzurra che in mattinata aveva portato il suo record italiano a 25"41. "Stamattina è entrata la gara perfetta, sapevo che in semifinale sarebbe stato difficile ripetere quel tempo - racconta Di Pietro - Ero tranquilla questa sera. Questo mondiale è la ciliegina sulla torta nella mia carriera. Ringrazio il direttore tecnico Cesare Butini di avermi dato questa opportunità. Domani mi giocherò le mie possibilità ma senza pressioni".
In chiusura di serata il settimo posto della 4x200 stile libero. Carlos D'Ambrosio (1'45"75), Filippo Megli (1'45"91), Marco De Tullio (1'46"52) e Stefano Di Cola (1'47"36) nuotano in 7'05"54. "Mi dispiace perché potevo passare un po' più forte ma sono mancate un po' di energie - spiega il neo primatista italiano D'Ambrosio - Siamo un bel gruppo e abbiamo margine secondo me". Prosegue Megli: "Carlos non ha niente da rimproverarsi, perché è stato bravissimo. Noi ci siamo difesi in un contesto molto alto". "A me piace gareggiare in staffetta - continua De Tullio - Come ha detto Filippo abbiamo dato tutti il massimo ma effettivamente la concorrenza è fortissima". Chiude Di Cola: "Sono andato meno bene rispetto al mattino. Forse ho accusato un po' di tensione o di stanchezza non lo so. L'importante è che questa staffetta si sia confermata a livelli importanti".
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