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Allegri gli sta cambiando ruolo e lui deve viverla come un’occasione e non come un sacrificio. Il paragone con il francese: era un’ala, poi Wenger gli ha svoltato la carriera
Stefano Agresti
17 ottobre 2025 (modifica alle 09:36) - MILANO
Se ancora non l'ha fatto, Leao dovrebbe studiare la storia e l'evoluzione tecnico-tattica di Henry. Perché anche Titì - uno dei più grandi goleador degli ultimi trent'anni, oltre quattrocento reti segnate tra club e nazionale, utili per aiutare le sue squadre a vincere tutto - si era inizialmente affermato come ala. E non un'ala qualsiasi, ma brillante e vincente. Per dire: giocando in quel ruolo Henry ha conquistato una Ligue 1 con il Monaco e, con la Francia, il Mondiale '98 e l'Europeo due anni più tardi (facendo fuori l'Italia entrambe le volte, ma questa è un'altra storia). Correva e dribblava tanto, accendeva il suo talento con discontinuità, segnava poco. Già, sembra di sentir raccontare di Leao.