Microchip, il caso Nexperia: perché l'Olanda ha nazionalizzato il produttore cinese

2 ore fa 3

Il governo olandese ha deciso di nazionalizzare l'azienda a causa di carenze nella governance e con lo scopo di evitare che i suoi prodotti divenissero indisponibili. Si allarga al Vecchio Continente lo scontro relativo ai microchip

Marco Bruckner

15 ottobre 2025 (modifica alle 12:55) - MILANO

La battaglia dei microchip arriva in Europa e riguarda da vicino anche il mondo dell'auto. Il governo olandese ha infatti nazionalizzato Nexperia, azienda cinese con sede in Europa che si occupa proprio della produzione di microchip. L'esecutivo dell'Aia ha dichiarato di aver deciso per la nazionalizzazione, ricorrendo per la prima volta a una legge risalente alla Guerra Fredda, a causa di una "grave carenza nella governance". Il timore era che i prodotti di Nexperia, tra cui i semiconduttori per automobili e per altri prodotti elettronici, potessero diventare indisponibili nel breve tempo, con il rischio dunque di recare danno non solo ai Paesi Bassi ma all'Unione europea in generale. Wingtech, gruppo cinese che è proprietario di Nexperia, ha replicato annunciando l'intenzione di muoversi per difendere i propri diritti, chiedendo aiuto anche al governo di Pechino. Sullo sfondo della vicenda c'è anche e soprattutto lo scontro relativo alle esportazioni che vede protagonisti gli Stati Uniti e la Cina. Il 29 settembre 2025 il "Bis" (Bureau of Industry and Security, ndr) di Washington ha esteso i limiti sull'esportazione a tutte le entità che sono possedute per almeno il 50% da un'azienda presente nella US Entry List, ovvero un insieme di compagnie a cui le aziende americane non possono esportare prodotti di fabbricazione statunitense. Di questa lista fa parte anche la stessa Wingtech e di conseguenza Nexperia. Di contro, il 4 ottobre il ministero del Commercio cinese ha emesso un ordine di controllo delle esportazioni che vieta a Nexperia China e ai suoi subappaltatori di esportare determinati componenti finiti e sottoassiemi prodotti in Cina. Un botta e risposta tra Washington e Pechino che adesso vede coinvolti, seppur in maniera meno prorompente, anche l'Aia e Bruxelles.

precedenti usa e uk

—  

In passato altri Paesi occidentali hanno preso decisioni antagoniste nei confronti di Nexperia e di altre società del gruppo Wingtech. Come ricordato anche da Federico Rampini sulle colonne del Corriere della Sera, nel Regno Unito la società cinese ha dovuto vendere il suo impianto di chip di Newport in seguito a delle preoccupazioni espresse da ministri e parlamentari di Londra riguardanti la sicurezza nazionale. Inoltre, come detto, Wingtech è inserita nella "lista nera" americana. Dopo Washington e Londra, adesso è dunque un governo di Bruxelles a prendere provvedimenti nei confronti di questo produttore di microchip orientale. Lo stesso governo dell'Aia afferma di essere intervenuto non solo per questioni riguardanti l'interesse nazionale, ma per difendere il mercato europeo in generale. 

perché l'olanda ha potuto nazionalizzare

—  

Come detto, il motivo che ha spinto il governo olandese a preoccuparsi fino a nazionalizzare Nexperia è il timore che, a causa di una scarsa governance, la disponibilità di semiconduttori chiave per l'industria del Vecchio Continente venisse meno. L'esecutivo dell'Aia si è dunque appellato al Goods Availability Act, che permette al governo stesso di intervenire nella governance di aziende in caso di pericoli per la sicurezza economica nazionale o per garantire, come in questo caso, la disponibilità di beni ritenuti essenziali. In seguito alla nazionalizzazione, Nexperia non potrà trasferire parti delle aziende, licenziare dirigenti in carica o prendere altre decisioni senza l'esplicita autorizzazione del governo olandese per un periodo di un anno. Al posto di Zhang Xuezheng, il precedente amministratore delegato, ora rimosso dall'incarico, è stato nominato Ceo ad interim Stefan Tilfer, che prima ricopriva la carica di Cfo.

Leggi l’intero articolo