Sogni infranti, Guardiola, prime esperienze in Blaugrana e tanto altro: ecco le dichiarazioni del capitano dell'Argentina campione del mondo nel 2022 in Qatar.
Jacopo del Monaco
18 aprile - 11:07

Lionel Messi, ex calciatore del Barcellona oggi all'Inter Miami in MLS, ha rilasciato alcune dichiarazioni in un'intervista per il canale YouTube Simplemente Fútbol. Il capitano dell'Argentina ha parlato di quel che sarebbe voluto essere il suo sogno dopo la vittoria del Mondiale in Qatar.
Messi: "Volevo tornare al Barcellona, ma non è stato possibile"
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Messi, ex capitano del Barcellona, da anni ha scritto il suo nome nella storia del calcio, posizionandosi anche tra i migliori calciatori di tutti i tempi. Coi Blaugrana è diventato una leggenda, vincendo di tutt0 tra titoli nazionali, internazionali ed individuali. Meno fortunata, invece, la sua esperienza al Psg, dove ha vinto soltanto in Francia. Con l'Argentina, invece, la Pulga ha vinto 4 trofei dal 2021 ad oggi: 2 volte la Copa América, la Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA ed il Mondiale il Qatar nel 2022. Dal 2023, il capitano dell'Albiceleste gioca per l'Inter Miami, del quale è diventato in poco tempo il miglior marcatore. In un'intervista per il canale YouTube Simplemente Fútbol, il classe 1987 ha rilasciato diverse dichiarazioni.
Sulla sua carriera: "Poter dire di aver raggiunto tutto nel calcio è qualcosa di davvero prezioso. Come dico sempre, a livello collettivo ho avuto la fortuna di vincere tutto a livello di club e internazionale con il Barcellona, e di riuscirci anche con la nazionale. È qualcosa che penso di apprezzare di più con il tempo. Ecco perché dico sempre che sono molto grato per tutto ciò che mi ha dato. Sì, Dio mi ha dato tutto questo".
Su Vilanova, suo ex allenatore venuto a mancare nel 2014 per tumore: "Quello che è successo a Tito ci ha colpito molto. Non è sempre stato con noi, ma abbiamo sentito tutto quello che stava attraversando, sapevamo che stava attraversando momenti difficili, che stava soffrendo e nessuno sapeva come sarebbe finita. Naturalmente, questo ha influenzato la squadra in un modo o nell'altro. La stagione 12/13 è stata dura in tutti i sensi a causa di tutto quello che è successo".
Sui primi anni al Barça: "Dico sempre che il primo spogliatoio in cui sono entrato è stato eccezionale. Sono molto grato per l'accoglienza che tutti mi hanno riservato: Ronaldinho, Deco, Sylvinho, così come Xavi e Iniesta, che erano lì, e Puyol. C'erano grandi nomi e la squadra era incredibile. Abbiamo vinto la Champions League per la prima volta dopo una lunga assenza al Barcellona. E il fatto che Rijkaard si sia fidato di me e mi abbia fatto parte di quella squadra è stato fantastico per me e mi è piaciuto molto".
Su Guardiola: "Pep è di un altro mondo. È diverso, vede cose che nessun altro vede. Ha cambiato il calcio. Tutti volevano copiarci. Anzi, in un certo senso, ha danneggiato il calcio, perché la gente cercava di giocare come il nostro Barcellona. Ma noi eravamo una squadra speciale... quel centrocampo, Xavi, Busi, Iniesta, tutto era perfetto tra i giocatori e l'allenatore. Un uomo che ama i dettagli, ha una mentalità diversa e una visione che altri non vedono. Il calcio è cambiato completamente. Dopo di noi, tutti volevano imitare lo stile del Barça".
Sul sogno dopo il Mondiale vinto: "Dopo la Coppa del Mondo, non mi vedevo giocare per nessun'altra squadra europea se non per il Barcellona. Il mio obiettivo era tornare. Tornare a casa mia, dove tutto è iniziato. Ma, purtroppo, non è stato possibile".
Sulla scelta di andare negli Stati Uniti: "La decisione di venire qui è stata puramente una decisione di famiglia. Siamo venuti negli Stati Uniti, a Miami, per vivere questa nuova esperienza".
Sul futuro: "Non ho dubbi che continuerò a competere. Questa natura non mi abbandonerà mai, perché fa parte di me. È così che sono cresciuto. Amo vincere e competere".
Sul Mondiale del 2026: "Quest'anno sarà importante per la mia decisione riguardo ai Mondiali. Mentirei se dicessi che non ci sto pensando".
Sui giocatori più seguiti del momento: "I bambini guardano e imitano tutto, conoscono tutti e seguono tutti, perché parlano di giocatori attuali come Mbappé, Vinicius, Haaland, Lewandowski e Lamine Yamal . Essere così giovani è molto bello. Davvero, è incredibile".
Su Yamal, giovane fuoriclasse Blaugrana: "È impressionante quello che Lamine Yamal sta mostrando, quello che sta facendo e quello che ha già fatto. È già stato campione d'Europa con la Spagna. Ha solo 17 anni, è nel mezzo di un processo di crescita e continuerà a crescere come giocatore e a dare il suo contributo al gioco, proprio come ho fatto io. Ha qualità incredibili ed è già uno dei migliori giocatori al mondo".