Lo stress può far venire il mal di testa? Ecco gli studi su cause-effetto e le terapie per gestirlo

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5 novembre 2025

Headache, stress and tired business man at laptop in office for anxiety, debt crisis and eye strain problem. Burnout, fatigue and worker at computer with pain, brain fog and frustrated with mistake.

Sentirsi sotto pressione sul lavoro, a scuola o nella vita privata, e poi ritrovarsi con un fastidioso mal di testa: a molti è capitato di collegare lo stress a un attacco di mal di testa. Ma è davvero così? Le ricerche più recenti confermano che lo stress è uno dei fattori più spesso riportati dalle persone con mal di testa, soprattutto in caso di emicrania e cefalea tensiva. L'emicrania è un mal di testa pulsante, spesso localizzato su un solo lato della testa, che può essere accompagnato da nausea, vomito e sensibilità alla luce e ai suoni. In alcune persone possono comparire anche sintomi neurologici transitori prima del dolore, come lampi di luce o disturbi visivi: è la cosiddetta “aura”. La cefalea tensiva, invece, si manifesta con un dolore più lieve o moderato, di tipo costrittivo, come una fascia stretta intorno alla testa, ed è spesso legata a tensioni muscolari del collo e delle spalle.

La relazione tra stress e mal di testa però non è uguale per tutti: in alcune persone lo stress sembra anticipare il dolore, in altre il dolore arriva quando la tensione si abbassa, in altre ancora il mal di testa compare senza un legame evidente con lo stress.

Lo stress può davvero causare l'inizio del mal di testa?

Diversi studi hanno mostrato un legame tra eventi stressanti e l'inizio di forme di mal di testa, in particolare l'emicrania e la cefalea tensiva. Uno studio condotto su oltre 20.000 lavoratrici ha rilevato che uno squilibrio tra impegno e ricompensa sul lavoro è associato a un rischio maggiore di sviluppare emicrania. La stessa revisione riporta anche evidenze di un'associazione tra eventi stressanti vissuti nell'infanzia e maggiore probabilità di emicrania in età adulta, oltre che un aumento di casi di emicrania persistente dopo eventi traumatici collettivi come catastrofi naturali o attentati. Tuttavia, si tratta di studi osservazionali, cioè descrivono un'associazione statistica tra i due eventi, ma manca una prova certa di causa-effetto. Il più delle volte si parla di un “carico allostatico” sfavorevole, cioè il costo che l'organismo sostiene per adattarsi a ripetuti eventi stressanti, o in parole ancora più semplici, l'usura che il corpo subisce se resta troppo a lungo sotto pressione. Quando le richieste esterne superano le capacità di adattamento, infatti, si verificano alterazioni nei sistemi ormonali, immunitari e nervosi, che possono contribuire alla comparsa o al peggioramento di sintomi come il mal di testa.

Lo stress è un fattore scatenante o un sintomo precoce dell'attacco?

Molte persone affermano di avere un attacco di mal di testa dopo una giornata stressante. Altre, invece, lo sviluppano nel fine settimana, quando la tensione si allenta. Alcuni studi suggeriscono che non sia tanto lo stress in sé a causare l'attacco, ma il cambiamento nei livelli di stress. Un calo repentino di tensione può innescare il dolore, in quella che viene definita “emicrania da rilascio dello stress”. Altre volte, la percezione di stress può essere essa stessa un segnale precoce dell'attacco, come accade per la voglia di dolci o la sensibilità alla luce: sintomi del cosiddetto periodo premonitore dell'emicrania. Anche nella cefalea tensiva, lo stress gioca un ruolo rilevante, perché può contribuire alla tensione muscolare che accompagna il dolore.

Quindi stress e mal di testa sono sempre legati?

Non necessariamente. Secondo uno studio su 1.200 pazienti, circa l'80% delle persone con emicrania riporta lo stress come fattore scatenante. Tuttavia, anche in questo caso è difficile dimostrare un legame di causa-effetto valido per tutti. Ci sono persone che non associano mai lo stress agli attacchi. Inoltre, la relazione tra stress e mal di testa può cambiare nel tempo, anche nella stessa persona. Alcuni ricercatori ritengono che il dolore stesso possa essere una fonte di stress, alimentando un circolo vizioso in cui ansia, stanchezza e tensione peggiorano la qualità della vita e aumentano la frequenza degli attacchi.

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