La presidente Von der Leyen scrive ai leader europei in vista del vertice di giovedì e venerdì. Entro la fine del 2025 la revisione dello stop alle auto termiche nuove previsto per il 2035
Gianluigi Giannetti
21 ottobre - 08:23 - MILANO
Apertura a biocarburanti e avvio della revisione entro la fine del 2025. La presidente della Commissione europea prepara il terreno del vertice autunnale dei capi di Stato e governo di giovedì 23 e venerdì 24 che si svolgerà a Bruxelles con un una lettera inviata ai leader Ue con due novità riguardo lo stop della vendita di auto nuove con motore termico dal 1° gennaio 2035. La lettera se non è un retromarcia ha, quantomeno, il sapore di una sterzata sull'automotive. Accanto agli e-fuel cavallo di battaglia di Berlino, anche i biofuel invocati dall'Italia entrano ora nel perimetro della riflessione europea sul futuro di una filiera alle prese con il delicato passaggio all'elettrico. L'elettrico resta la via maestra, sostenuto da nuovi incentivi allo studio, ad esempio per le flotte aziendali, e dai progetti in cantiere come una piccola e-car costruiti in Europa, ma Bruxelles riconosce la necessità di maggiore flessibilità.
anticipo
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"Ho deciso di accelerare la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni, anticipandola entro la fine del 2025", ha scritto von der Leyen nel paragrafo dedicato al Clean industrial deal - la declinazione industriale del Green deal - contenuto nella lettera inviata ai leader Ue in vista del vertice di giovedì, dove clima e competitività torneranno in cima all'agenda. Un passaggio che suggella mesi di confronto serrato con l'industria, già sfociati a maggio nella decisione di rendere più flessibile il calcolo delle sanzioni per i costruttori in ritardo sugli obiettivi intermedi di taglio delle emissioni al 2030, fissati al 55% per le nuove auto e al 50% per i veicoli leggeri.
carburanti e calendario
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La revisione complessiva del bando al motore a combustione - prevista inizialmente per il 2026 - aprirà ora la strada anche alla rivalutazione del "ruolo dei carburanti a zero e basse emissioni, includendo e-fuel e biocarburanti avanzati" per dare centralità al principio della "neutralità tecnologica". Il cambio di rotta investe l'intera politica ecologica Ue. Per rassicurare i Ventisette - che arriveranno al vertice spaccati tra chi vuole tenere fede all'ambizione sul clima come Spagna, Portogallo e Nordici e chi si oppone con forza come la Polonia -, la numero uno di palazzo Berlaymont ha promesso "flessibilità" anche sulla via per raggiungere le emissioni di gas serra zero nel 2050. La dichiarazione d'intenti per il 2035 - faticosamente concordata dai ministri dell'Ambiente - prevede un intervallo di taglio tra il 66,25% e il 72,5% rispetto ai livelli del 1990. Per il 2040 la partita è ancora in salita: Bruxelles propone un calo del 90%, ma introduce clausole di flessibilità: fino al 3% dell'obiettivo potrà essere raggiunto acquistando crediti internazionali di alta qualità e l'intero target Ue, ha assicurato von der Leyen, potrà essere leggermente inferiore al 90% a patto "che sia compensato da riduzioni simili, economicamente vantaggiose e ad alta integrità, extra-Ue". Sarà compito dei leader giovedì fissare le linee guida. Spetterà poi ai ministri dell'Ambiente - in una riunione ad hoc il 4 novembre - tradurle in percentuali in vista della Cop30 di Belém, in Brasile.