Crotone, la 'ndrangheta nel club: confermato il commissariamento

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Alla società calabrese militante nella terza divisione italiana viene contestata l'influenza delle cosche, in particolar modo per la security e la gestione dell'ingresso allo stadio

Alessandro Stella

Il Tribunale di Catanzaro, Sezione Misure di Prevenzione, rigetta il ricorso. Il Crotone resta in regime di amministrazione giudiziaria controllata a causa dei legami con l'ndrangheta. Il provvedimento, preso lo scorso 16 settembre, è stato confermato visto che gli elementi presentati dalla difesa non sono stati ritenuti in grado di cambiare la decisione iniziale. Questa misura della durata di un anno proseguirà, pertanto, fino alla scadenza.

Come si legge nel decreto, le tre denunce che il presidente del club calabrese, Giovanni Vrenna, ha presentato: "Non hanno alcuna significativa incidenza. Ed oltre a questo sono datate 2014 e 2017, mentre una sola è datata 2019. In più non hanno ad oggetto le importanti anomalie riscontrate nella gestione della Fc Crotone".

Crotone: per i giudici l'ndrangheta influiva sul libero esercizio della società

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Più nello specifico al Crotone, che attualmente milita nel Girone C di Serie C dove finora è protagonista di buon inizio di stagione, viene contestato "l'atteggiamento fattivamente tenuto dalla società a fronte delle pretese della locale cosca di `ndrangheta". Nel mirino degli inquirenti è finita soprattutto l'influenza delle cosche sul libero esercizio della società. Soprattutto per quanto riguarda i settori della security e della gestione degli ingressi allo stadio Ezio Scida.

Sempre secondo quanto emerso nelle indagini "La conseguente condizione di assoggettamento ha finito per agevolare l’attività illecita di soggetti indiziati di appartenenza alla ’ndrangheta. Specie in un settore come quello calcistico, generatore di flussi monetari non sempre tracciabili e portatore di visibilità sociale".

Nel mirino i legami della famiglia Vrenna con le cosche locali

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In più i giudici hanno inoltre sottolineato come questa situazione persista "senza soluzione di continuità", sia nella gestione dell'ex presidente Raffaele Vrenna sia in quella attuale di Giovanni Vrenna.

Ciò era stato stabilito anche un mese fa. "La società riconducibile, direttamente o indirettamente, alla famiglia Vrenna, sarebbe stata assoggettata prima dalla cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura di Crotone. E in un secondo momento, dalla cosca Megna di Papanice che si sono succedute nel controllo del territorio di Crotone e delle relative attività imprenditoriali, prima tra tutte (perché più rilevante e appetibile) la FC Crotone srl". La società per ora non ha rilasciato comunicati.

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