Il difensore è sempre stato così: controverso ma coerente. Dalla Lazio ai nerazzurri
Il Will Hunting della difesa nerazzurra ha detto no, io con l’Italia non ci vado. L'ultima alzata di testa. Acerbi è genietto ribelle rientrato nelle regole solo da un pugno di anni. S’è affidato a un Robin Williams dall’animo buono e ha scacciato via dal suo io avversari tosti e logoranti, anche se ogni tanto alza ancora il mento per destreggiarsi tra quelle che reputa mancanze di rispetto.
"quanti anni ha acerbi?"
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Acerbi è capace di risolverti una formula complessa alla lavagna tattica, annullare Haaland e spedirti in finale di Champions con una scarpa bucata, ma anche di dire no alla Nazionale e attraversare un inferno tribolato prima di riuscire a vincere uno scudetto. Il pomo della discordia che ha fatto ruggire il “leone” è stato un numero: 1988. Luciano Spalletti lo scandì a voce alta quando qualcuno, gli fece notare che stava annullando una dopo l’altra una serie di attaccanti durante l’avanzata dell’Inter fino alla finale di Monaco, prima che si trasformasse nella Teutoburgo pallonara a tinte nerazzurre. “Ma lei sa di che anno è Acerbi?”. Del 1988, 37 anni a febbraio. Il gran rifiuto di Francesco è nato lì.
i contrasti
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La parola d’ordine che apre il suo mondo è “coerenza”. Acerbi è così. Una sorta di “non mi vuoi?”, e allora me ne vado, non gioco, non entro, seguo i miei principi. Il confronto non è mai stato un problema. Alla Lazio, dopo un gol al Genoa, punse i tifosi in modo polemico rispondendo a qualche fischio: “Non importa nulla delle critiche. Già col Covid non c’era nessuno. Ora sono in cinquemila, accontentiamoci di questi”. Gli ultrà reagirono con uno striscione: “Acerbi uomo senza onore, via da Roma subito”. Un paio di settimane dopo festeggiarono neanche un suo gol contro il Venezia. Il vaso si ruppe a seguito di una risatina in Lazio-Milan, dopo lo schiaffo da ko di Tonali. Ne seguì un post di scuse, ma sei mesi dopo era già dell’Inter, chiamato da Inzaghi.
vs spalletti
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Il rapporto con Spalletti non è mai decollato. Colpa del caso Juan Jesus e di quella frase fraintesa dal centrale azzurro durante Inter-Napoli: “Ti faccio nero”, avrebbe detto Ace. “Sei solo un negro”, avrebbe invece frainteso il brasiliano. Il conflitto, andato avanti parecchio a suon di post e contropost, frecciate e repliche, accuse e smentite, si è chiuso con l’assoluzione della giustizia sportiva: “Non ci sono prove per squalificarlo”. Juan Jesus reagì cambiando l’immagine del profilo con un pugno chiuso in bianco e nero. Il Napoli si disse “basito”. Acerbi fu comunque escluso dall’Italia per le amichevoli contro Ecuador e Venezuela. L’ultima presenza è del 20 novembre 2023 contro l’Ucraina. Non ce ne saranno altre. Una scelta in linea con un ragazzo che non ha mai accettato il compromesso.