La società italiana vive profonde
disuguaglianze, con le condizioni economiche, sociali, culturali
e territoriali che continuano a influenzare le possibilità di
ciascuno, determinando percorsi di vita spesso divergenti.
Tuttavia queste disparità, pur restando una "ferita aperta, non
rappresentano un destino ineluttabile". E' quanto emerge dal
secondo rapporto disuguaglianze di Fondazione Cariplo,
presentato alla Triennale Milano nell'ambito della
ventiquattresima Esposizione Internazionale di Triennale Milano
- Inequalities.
Quando il sistema composto da istituzioni, comunità, famiglie
e cittadini, riesce a mettere in campo politiche, reti e servizi
capaci di sostenere le persone, "nascono veri e propri
ecosistemi di opportunità". L'indagine, condotta su un campione
di 1.201 giovani tra i 18 e i 45 anni, evidenzia che nel
processo di fioritura umana giocano un ruolo decisivo la
condizione economica, quella familiare e il contesto
territoriale. I numeri raccontano un Paese attraversato da
disparità, ma anche da energie e talenti. Solo il 54% degli
intervistati ritiene che la propria condizione economica abbia
inciso positivamente sul proprio percorso di fioritura, contro
il 63% che indica la famiglia, il 60% la vita sociale e il 65%
l'esperienza scolastica. La condizione economica resta la
principale barriera (28%), seguita dalle difficoltà relazionali
(21%).
In questa "nuova edizione del rapporto, emerge ben chiaro che
occorre una rete e persone che stanno vicino a chi è in
difficoltà", afferma Giovanni Azzone, presidente di Fondazione
Cariplo. "Il contrasto alle disuguaglianze crescenti - aggiunge
- è dunque un processo collettivo. Per questo Fondazione Cariplo
si propone sempre di più come una piattaforma di relazioni e
servizi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA

2 giorni fa
2










English (US) ·