Dusan non vuol ridursi l'ingaggio e ha detto a Milan e sauditi, Victor ha una clausola da 75 milioni ma per ora è congelata
Ormai più croce che delizia. Quanto sono lontani i giorni in cui la Juve e il Napoli (rispettivamente) si esaltavano per i gol di Dusan Vlahovic e Victor Osimhen. L'attualità dice, invece, che i dirigenti bianconeri e azzurri sono alle prese con i loro rifiuti. Un braccio di ferro sul mercato che sta impantanando le manovre soprattutto della società della famiglia Agnelli, alle prese con problemi di liquidità rilevanti. Ma anche Aurelio De Laurentiis vede frenate le sue trattative, visto che i 75 milioni della clausola del nigeriano sono finiti in un freezer… Così i bomber dei sogni sono diventati padroni degli incubi. E gli ultimi segnali non portano novità incoraggianti.
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Il serbo nel corso della spedizione statunitense ha segnato 2 gol (uno su rigore), ma ha anche dimostrato di essere un pesce fuor d’acqua nel gruppo di Tudor. Al rientro in Italia Comolli vuole uscire dagli equivoci, ma al momento non si intravvedono segnali di disponibilità dell’attaccante e del suo entourage. Quel contratto in scadenza tra un anno con uno stipendio da 12 milioni netti è una sorta di spada di Damocle per il club. Lui lascia intendere di poter restare a Torino senza rinnovare. Una sventura per i vertici bianconeri, a caccia di risorse (e di risparmi) per finanziare il nuovo corso tecnico. Quindi i dispetti sono da mettere nel conto in un rapporto ormai deteriorato: da entrambe le parti. Né all’orizzonte si scorgono spasimanti di Vlahovic, capaci di scuotere il giocatore. In queste settimane le proposte dal mondo arabo, come quelle dalla Turchia, sono state respinte in maniera netta. La Premier League non si è mai fatta avanti concretamente. Sullo sfondo resta solo quell’ipotesi di scambio proprio con Osimhen, sorta quando Conte non aveva ancora espresso la sua decisione e il Napoli pensava al mercato insieme a Max Allegri. Quella prospettiva è ormai evaporata e tutti sono costretti a vivere alla giornata. Anche perché l’ipotesi di un ingresso in scena del Milan è stata frenata al primo approccio dall’attaccante, nonostante il tecnico livornese: lui non scende sotto quota 8,5 milioni all’anno.

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Sul fronte napoletano il dissidio sinora è stato vissuto in maniera più morbida, anche perché il giocatore è in vacanza. Ma l’appuntamento del 17 luglio per il ritiro di Dimaro può essere dirimente. Nella storia azzurra c’è il famoso precedente di Gonzalo Higuain, atteso a lungo in Trentino, ma poi dileguatosi nel momento in cui la Juve fece valere la clausola da 90 milioni di euro. Stavolta De Laurentiis si è tutelato, concedendo a Victor solo la possibilità di andare all’estero. Quindi niente automatismi sul fronte interno, ma la tensione resta ugualmente alta. Peraltro Osimhen di recente ha cambiato il suo referente, rivolgendosi ad un legale svizzero. Un’ulteriore presa di distanza dall’ambiente, a conferma che questa partita la vuol giocare a modo suo. E per ora ha detto no a tutte le opzioni: a cominciare da quelle proposte dal Galatasaray. Si inserisce il feeling con la Juventus, anche se questa soluzione appare assai improbabile.

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Con questi presupposti è fatale che i prossimi passi debbano essere ben ponderati. Anche perché il peso economico dei due contratti è di assoluto rilievo. Stiamo parlando, infatti, dei due calciatori più costosi della Serie A. Se facciamo il calcolo al lordo addirittura Vlahovic vince di gran lunga, considerando che i suoi 12 milioni netti alla società pesano 24 milioni. Invece nel caso del nigeriano c’è il beneficio del Decreto Crescita: dunque gli attuali 10 milioni netti costano in realtà 13. E la considerazione vale anche (eventualmente) per la prossima stagione. Se Osimhen restasse in azzurro conterebbe su un aumento a 15 milioni netti che in totale arrivano a poco meno di 20 lordi. Il motivo per cui Juve e Napoli devono maneggiare con cura questi due casi spinosi. È pur vero che il grande giro degli attaccanti in Europa non è ancora partito. Ad esempio lo Sporting Lisbona sta combattendo una battaglia simile con lo svedese Gyokeres che vuole andar via a un prezzo inferiore rispetto ai 70 milioni di euro messi nel conto dalla società portoghese. Nel momento in cui a Lisbona arriverà la fumata bianca, allora, c’è da star certi che le grandi d’Europa cominceranno a muoversi per davvero. E sia Vlahovic che Osimhen non potranno restare fuori dal grande giro. Una caccia dispendiosa in cui le superpotenze della Premier dicono sempre la loro. Ma la speranza dei due club sarà accompagnata dalla buona volontà dei due protagonisti di questa incredibile vicenda? La partita è soltanto all’inizio. Attenzione ai trabocchetti.