A Bratislava i Giovani Leoni piegano i tedeschi 3-2 dopo i supplementari. Finale divertente con tante occasioni e due traverse per gli sconfitti
A Bratislava, sotto gli occhi del ct dei grandi Thomas Tuchel, l’Inghilterra si conferma sul trono dell’Europeo Under 21 battendo la Germania (3-2) al termine di 120 combattutissimi minuti. È il secondo successo consecutivo dopo quello di Batumi nel 2023, quando gli inglesi superarono la Spagna e in panchina c’era sempre Lee Carsley (poi passato anche per l'interim alla guida della Nazionale maggiore). Un vincente, nei fatti. Quando ha perso dalla Germania (2-1) nel girone di questo Europeo slovacco, l’allenatore irlandese aveva salutato il collega Tony Di Salvo con un benaugurante "ci vediamo in finale". Ci ha visto lungo, riuscendo anche a portare un altro trofeo nella bacheca della Football Association. La Germania, nel confronto tra le due migliori scuole degli ultimi anni, esce sconfitta con onore da quella che è stata la sua quarta finale nelle ultime cinque edizioni.
romanzo
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La partita è un romanzo. Nel primo tempo c’è una sola squadra in campo, almeno fino al recupero. L’Inghilterra invade la metà campo avversaria e raccoglie i frutti della pressione per vie centrali, enfatizzando la non impermeabilità della difesa tedesca priva dell’infortunato Rosenfelder. Equilibrio rotto sulla prima folata, dopo appena 5’, con il solito Elliott: l’esterno del Liverpool beneficia dell’assist involontario di un avversario (Collins, che prova a liberare l’area sotto assedio), scaricando poi il suo sinistro in porta per la quinta volta nel torneo (una in meno del capocannoniere Woltemade, stavolta meno devastante). I campioni in carica danno in questa fase l’idea di poter azzannare la partita: McAtee, sottopunta del Manchester City, prima va fuori di poco su sviluppo di palla inattiva e poi prova a mandare in porta il centravanti manovratore Stansfield. Dopo le occasioni fallite, ecco il raddoppio al 23’: incursione centrale del solito McAtee che sembra pensare un po’ troppo al da farsi, ma si dimostra poi lucido nell’aprire di mezzo esterno sinistro per la finalizzazione di Hutchinson (2-0). Oltre il 45’ però, poco prima dell’intervallo, la fiammata che riconnette la Germania alla partita: Nebel sfonda a sinistra, il cross è perfetto per la testa di Weiper che sovrasta il disorientato Morton (entrato da poco, dopo l’infortunio di Scott). Essere sotto di un solo gol, a metà serata, è per i tedeschi un buonissimo affare. Che sanno sfruttare a inizio ripresa, quando McAtee fallisce un’altra opportunità ma poi è la Germania a riprendersi di forza il campo. Il vento cambia totalmente rispetto al primo tempo, con l’Inghilterra che soffre quando il ritmo si abbassa. Al 61’, da angolo, il pallone finisce sul destro arrotato di Nebel – assist e gol per lui – che infila Beadle ripristinando la parità (2-2). Rimonta compiuta. E inizia così una mini partita di mezz’ora fino al 90’, in cui il genoano Norton-Cuffy (dentro anche lui dalla panchina) calcia centralmente quando ha l’opportunità di far male, ma poi devia in maniera provvidenziale il destro del solito Nebel che a tempo scaduto scheggia la traversa. Germania vicinissima a un incredibile sorpasso, ma si va ai supplementari. È il momento in cui Carsley legge la partita, ridisegnando l’attacco con Nwaneri e Rowe. La mossa paga subito: sul cross di Morton dalla trequarti di destra, è proprio Rowe – tre gol col Marsiglia di De Zerbi – a trovare la deviazione per battere Atubolu di testa. È il gol che vale la coppa, protetto nel secondo supplementare con una massiccia difesa a cinque e con innegabile fortuna quando Rohl (il giustiziere dell’Italia) centra la seconda traversa della serata. Per centimetri, non l’ha trascinata ai rigori.