Italia, dolce sconfitta: 3-1 per la Spagna ma le azzurre sono ai quarti dopo 12 anni

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Nonostante la sconfitta, le azzurre tornano tra le migliori 8 d'Europa grazie alla vittoria del Belgio sul Portogallo: ai quarti ci sarà la Norvegia

dalla nostra inviata Alessandra Bocci

11 luglio - 23:36 - BERNA (SVI)

Non c’è stato nulla di soprannaturale questa volta nello stadio dei miracoli: a Berna la Spagna batte l’Italia 3-1 con un notevole numero di tiri in porta, ma scarsa precisione e tanta attenzione di Laura Giuliani, che gioca un po’ alla Neuer, spesso fuori dalla sua area di competenza. Il Belgio però dà una mano alle azzurre, vince e spegne le velleità del Portogallo: già analizzando alla vigilia la differenza reti si era capito che la soluzione più probabile era Spagna prima nel girone, Italia seconda. Nessun miracolo dunque, ma una favola: quella di Elisabetta Oliviero, la deb che segna dopo dieci minuti e regala momenti di illusione ai tanti tifosi italiani che hanno sostenuto la squadra. E in fondo non è una favola, ma un ottimo risultato quello che l’Italia porta a casa: fra le migliori otto d’Europa, dopo 12 anni.

scelte

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Anche stavolta Soncin scombina i pronostici, lasciando in panchina inizialmente Girelli e Di Guglielmo e soprattutto schierando a sorpresa Betta Oliviero. Il ct disegna un sistema più elastico di quello dell’ultima partita, un 3-4-3 che diventava. 5-4-1, una difesa dinamica a tutto campo che ha imbrigliato a lungo il formidabile attacco delle campionesse del mondo. Il pareggio è arrivato dopo pochi minuti, nato dai piedi di Atenhea, gol al primo tiro in porta. Le ragazze di Soncin però non si sono scomposte, sono rimaste lucide, lavorando tanto e tutte insieme anche in fase difensiva.  Le imbucate di Cantore ispirano le compagne d’attacco, e da una discesa sulla destra della neo "americana", brillantissima, nasce un possibile gol, che Piemonte sbaglia,  ma anche un possibile rigore per un fallo di mano in area che il Var nega, giudicando in fuorigioco Cantore al momento del cross. È il 40’, l’Italia è ancora in corsa e come da piani di Soncin, non si rintana, ma impegna spesso e volentieri la difesa spagnola.

emozione

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La musica però cambia nel secondo tempo, quando la Spagna preme ancora di più. Il gol arriva subito dalla parte dell’indiavolata Athenea:  un errore di Lenzini che tenta di spazzare via favorisce Patri, ma probabilmente era soltanto questione di tempo. Soncin comincia a cambiare, fa entrare la Girelli con il suo carico di esperienza: la capitana ispira Cantore e il portiere della Spagna Nanclares deve esprimersi al meglio per alzare sopra la traversa. L’Italia colpita a freddo cerca di ricominciare a macinare in contropiede e la partita resta viva. Il terzo gol nel primo minuto di recupero rende il risultato più rotondo, ma la sostanza non cambia: l’Italia delle ragazze ha dato tutto, ha giocato in maniera intelligente e resta in corsa. Obiettivo raggiunto.  Il padre e la madre del ct esultano in tribuna in mezzo ai familiari delle giocatrici, mentre Soncin finisce in lacrime ai microfoni della Rai: è la tensione che si scioglie, è l’emozione che sale.

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