Torneo dell'Acropoli, brutta sconfitta azzurra all'esordio. Adesso gli azzurri sono attesi dal secondo impegno contro la Grecia
Cartoline da Atene: Spissu e la sua numero 33 dedicata a Polonara, Gallinari out, il palazzetto vuoto. E una sconfitta contro la Lettonia che servirà a rivedere le certezze incrollabili. Nel 83-68 c’è un’Italia diversa da quella vista nelle precedenti uscite. Molto meno precisa (2/17 da 3, la prima tripla arriva dopo 14 tentativi). Un’Italia bella a tratti e a tratti oscura. E senza un vero protagonista spaccamatch (Spagnolo da 17, Diouf da 14). Il penultimo impegno prima di Eurobasket è però di quelli utili, che servono a sistemare le mancanze. Intanto Pozzecco dovrà mettere la testa su Thompson, mai davvero nel flusso. Ma anche capire a che punto è il Gallo. Domani, contro la Grecia, secondo impegno al Torneo Acropolis, non è detto che vedermo Danilo sul parquet. Serve tempo e il suo tempo dovrà arrivare il 28 agosto con l’esordio europeo, quello vero. La Lettonia ha fatto furore dall’arco (15/31), se vogliamo la grande differenza è stata soprattutto lì. Prima sconfitta azzurra, ma niente drammi.
difesa rivedibile
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Insomma, non è stata l’Italia splendida splendente di altre uscite, di sicuro non quella a inizio match. Difesa energica, ma non impenetrabile. Difficoltà al tiro. Non segnali, ma concetti su cui Poz dovrà lavorare: Eurobasket è dietro l’angolo. Ma certo dopo la sfida di Trieste, il remake contro la Lettonia avrebbe dovuto dare qualche garanzia in più. Il primo quarto è invece subito in salita. Bertans e Porzingis firmano l’immediato 9-0 che sale fino al 14-2, mentre gli azzurri faticano a sbloccarsi. Fontecchio non trova ritmo. Un tema importante sarà quello della fisicità: l’Europeo è una faccenda di nervi. Spagnolo e Niang provano a reagire, Diouf lotta a rimbalzo, ma gli uomini di coach Banchi colpiscono con precisione dall’arco. La scossa azzurra però c’è, soprattutto con Niang. Nel finale Pozzecco si becca un tecnico e il primo quarto si chiude sul 25-16 per la Lettonia. Thompson non gira, troppo alieno e ancora fuori dai giochi, un elemento che dovrà trovare l’equilibrio giusto. Certo, il tempo stringe. E in questi giorni Poz avrà di che meditare. Nel secondo Spissu e Diouf firmano il 6-0 che riporta gli azzurri a -3 (25-22). Spagnolo ruba palla a Porzingis e pareggia i conti, poi Melli cancella il gigante lettone con una stoppata e lancia il contropiede di Fontecchio per il 29-29. I problemi però non sono finiti. Infatti la Lettonia riprende subito il controllo: Kurucs e Smits colpiscono dall’arco, Bertans infila la tripla del +10. Melli segna dalla lunetta nel finale, ma all’intervallo è 42-33 per gli uomini di Banchi.
DISCONTINUI
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Non è tanto lo 0/11 da 3 a metà gara a lasciare preplessità, ma una partita troppo altelenante, certo figlia delle acidità della preparazione e della stanchezza. L’Europeo avrà bisogno di continuità, soprattutto in difesa. E di triple. La prima arriva solo nel terzo periodo (dopo 14, by Spissu). La Lettonia, invece, le triple le ha nelle mani. Con Smits e Bertans volta fino al +20 a metà periodo. L’Italia fatica a reagire, sbaglia liberi e conclusioni facili, mentre gli avversari restano implacabili dall’arco. Pozzecco cambia e ricambia, ma è una serata no. Niang accende il pubblico con una schiacciata ed è proprio nel finale di quarto che arriva la prima tripla azzurra dopo 14 errori. Diouf lotta e chiude con un 2+1, ma al 30’ il tabellone segna 66-49 per la Lettonia. Nell’ultimo quarto l’Italia ci prova con Niang e Spagnolo. La Lettonia però resta solida con Porzingis e non si fa sorprendere.