Il portiere non ha ancora trovato l'accordo col club per avere una certezza per il dopo Sommer, aspettando Martinez
Giornalista
4 dicembre - 08:28 - MILANO
In fondo è tutta una questione di riflessi, come quelli che servono tra i pali. E allora occhio ai riflessi dell’Inter, che quando fiuta nell’aria l’occasione da non farsi sfuggire sceglie benissimo il tempo dell’uscita e anticipa la concorrenza in presa alta: l’occasione del momento si chiama Alex Meret. Ha già vinto uno scudetto, difende la porta del Napoli capolista e ha un contratto in scadenza ballerino quanto basta per guardarsi intorno e ragionare sul futuro. L’Inter osserva alla finestra e fa le sue valutazioni: se ci sarà margine di manovra per tentare l’ennesimo colpo a zero, specialità della casa, da viale della Liberazione non si tireranno indietro. Anche perché mettere le mani sul portiere del Napoli significherebbe allargare il parco tra i pali a un trio che nessun club di Serie A può permettersi di sfoggiare: Meret più Sommer e Martinez. Mica male.
incastri
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Nello specifico, un numero uno di grande esperienza ma pur sempre 36enne – ci siamo quasi, il 17 dicembre Sommer spegnerà le candeline –, un progetto di titolare ancora a corto di minuti come lo spagnolo acquistato dal Genoa la scorsa estate — il debutto può arrivare in Coppa Italia contro l’Udinese — e un titolare fatto e finito quale è Meret. La mossa non solo rafforzerebbe la rosa dei campioni d’Italia, ma consentirebbe anche a Inzaghi di gestire la transizione tra presente e futuro della porta interista senza esporsi a pericolosi rischi di contraccolpi. Perché Meret ha sulle spalle oltre 200 presenze da professionista – spalmate tra Serie A e competizioni internazionali, vedi la Champions – e sei anni ad alto livello con il Napoli (in bacheca, oltre allo scudetto 2023, anche una Coppa Italia). Bagaglio al quale va aggiunta ovviamente la frequentazione della Nazionale: in azzurro il 27enne friulano ha vinto l’Europeo 2021, seppure da terzo alle spalle di Donnarumma e Sirigu. L’eventuale ingaggio di Meret rafforzerebbe l’Inter là dietro, insomma, senza la necessità di smobilitare a tutti i costi: Sommer ha un contratto fino al 2026 e Martinez ha il futuro davanti, soprattutto alla luce dei 13 milioni più bonus investiti dal club nerazzurro qualche mese fa.
Fascino da top club
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L’occasione azzurra, però, è fin troppo invitante perché l’Inter, da sempre attenta a situazioni di questo tipo, la lasci passare senza provare a coglierla. Il momento, poi, offre terreno fertile: Meret e il Napoli discutono da tempo il prolungamento del contratto da circa due milioni a stagione che scadrà il prossimo giugno, ma non hanno ancora trovato la quadra. Le parti in questi mesi si sono confrontate, il dialogo non è mai mancato e la sintesi è stata vicina, ma mai davvero definita: l’idea sarebbe di andare avanti insieme fino al 2027 ma club e giocatore non hanno raggiunto l’intesa sulle cifre. Ed è in questo contesto che l’Inter può inserirsi. Mettendo sul piatto naturalmente tutto il fascino che un club ambizioso e in espansione come quello nerazzurro può esercitare: Inzaghi e i suoi corrono convinti su tutti i fronti, nel mirino hanno messo la doppietta scudetto-Champions, come ricordato da Lautaro e dallo stesso Sommer al Galà del calcio l’altra sera, e a fine stagione proveranno a dare l’assalto al nuovo Mondiale per club in programma negli Stati Uniti. Eccola, la carta per sedurre Meret e portarsi in vantaggio sulla concorrenza (sul portiere cresciuto all’Udinese ci sarebbe anche l’interesse del Manchester United). "Su di me c’erano squadre come Liverpool, Arsenal e Atletico Madrid, e ho ricevuto anche richieste dal Barcellona, ma quando ha chiamato l’Inter non ho avuto dubbi", ha raccontato di recente Zielinski, uno che il tragitto dal Maradona a San Siro lo ha fatto questa estate, dopo aver vinto insieme a Meret: il polacco è sbarcato ad Appiano da svincolato, dopo il mancato rinnovo con il Napoli, proprio come potrebbe succedere al portiere in caso di fumata nera con il club di De Laurentiis.
storia
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Oltre al fascino dell’Inter, poi, c’è quello della storia che chiama, aspetto che non va affatto sottovalutato. Perché imporsi tra i pali nerazzurri, per un italiano, avrebbe un che di speciale: da vent’anni, ormai, la porta interista è terra di stranieri. Da Julio Cesar, numero uno del Triplete, fino a Sommer, eroe dello scudetto della seconda stella, passando per Handanovic e Onana, la storia recente dei portieri nerazzurri non parla più italiano. L’ingaggio di Meret riporterebbe l’Inter alla tradizione del passato, quella che ha rifornito di grandi numeri uno il serbatoio della Nazionale: Sarti e Bordon, Zenga e Pagliuca, fino a Toldo, ultimo italiano titolare prima del sorpasso di Julio Cesar nel 2005. E il blocco italiano dell’Inter guadagnerebbe un mattone in più: è stato uno dei segreti dello scudetto della stella, irrobustirlo anche tra i pali non sarebbe affatto una cattiva idea.