La McLaren non lascia nulla al caso: vetture passate ai raggi X per l'ultima sfida alle Ferrari

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In vista del Gp di Abu Dhabi il team di Woking ha sostituito moltissime parti, anche piccolissime, con componenti nuove, per evitare sorprese

Paolo Filisetti

4 dicembre - 19:05 - MILANO

Se la portata dell’impresa che la Ferrari sta cercando di compiere conquistando il titolo costruttori ai danni della McLaren, leader con ventuno punti di vantaggio sulla Scuderia, è evidente, la percezione dello sforzo che il team di Woking sta compiendo in preparazione dell’ultimo gran premio stagionale è decisamente più sfumata. Ovviamente il margine di vantaggio che separa il duo papaya dalle rosse di Sainz e Leclerc è tale da far considerare ai più quasi una formalità che possano concludere questo fine settimana conquistando l’iride riservata alle squadre.

variabile impazzita

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In realtà proprio il fatto che solo un evento anomalo, la classica variabile impazzita, possa modificare il corso delle cose per il team diretto da Andrea Stella ha imposto l’adozione di contromisure eccezionali, in grado di scongiurare che ciò possa accadere. I tecnici del team di Woking, infatti, hanno reso ancora più stringenti le routine di controllo delle singole componenti delle monoposto, inclusi i software di gestione del cambio, differenziale, frizione. Anche i codici dei programmi di gestione della Power Unit Mercedes, peraltro, sono stati ricontrollati a Brixworth, sede di Mercedes Hpp, riga per riga, alla ricerca di eventuali bug nascosti capaci di mettere in crisi il propulsore delle Mcl38.

componenti nuovi

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Nei box di Yas Island, invece, entrambe le vetture sono state smontate nei minimi dettagli, non solo seguendo una prassi consolidata, ma sostituendo sistematicamente moltissime parti, anche minute, con componenti nuove ove possibile o, in ogni caso, con un chilometraggio ridotto alle spalle. Sebbene, ciò rientri nei controlli di routine che avvengono tra due trasferte consecutive, di fatto svolgendo la fase di strip and rebuild (smontaggio e rimontaggio) delle monoposto, in questo caso, l’attenzione nell’utilizzare quante più componenti nuove è stata spinta all’estremo, arrivando alla completa sostituzione di cablaggi elettrici (wiring loom in gergo tecnico), a nuove pompe idrauliche e a un’analisi minuziosa dell’impianto di alimentazione, delle pompe e filtri del carburante. E’ lecito quindi sostenere, che delle migliaia di parti che compongono una monoposto nessuna sia stata tralasciata. Tutte le parti strutturali in carbonio, dal fondo del telaio, ai triangoli delle sospensioni sono stati minuziosamente controllati anche con l’uso di torce che in abbinamento ad una sorta di “luminol” sono in grado di evidenziare microfratture nel carbonio, così da sostituire la parte interessata ove possibile, altrimenti rinforzandola. Dunque è proprio come se le due Mcl38 scendessero in pista per la prima volta dopo la presentazione, anche se in realtà sarà per l’ultima sfida alla Ferrari, quella decisiva.

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