In Cina il calcio è corrotto: 18 condanne (anche illustri) dopo la maxi inchiesta

22 ore fa 2

Salgono a 18 le persone coinvolte nella maxi inchiesta

Danilo Loda

La Cina continua a portare avanti senza sosta la sua vasta campagna contro la corruzione nel mondo del calcio. Mercoledì, altri due ex dirigenti di alto livello sono stati condannati per reati legati a tangenti. A questi si aggiungono altre 16  persone già processate e condannate dall'inizio del 2022. Questo è infatti l'anno in cui è iniziata la più grande operazione anti-corruzione nella storia recente del calcio cinese.

Cina, la corruzione nel calcio si paga col carcere

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Liu Jun, ex presidente della società operativa della Chinese Super League (CSL), è stato condannato a 11 anni di carcere e a una multa di 1,1 milioni di yuan (circa 134mila euro). L'accusa è di aver accettato tangenti durante il suo mandato pubblico e come agente non statale. Il tribunale ha anche ordinato la confisca dei suoi guadagni illeciti.

Stessa sorte è toccata a Wang Xiaoping, ex capo della Commissione Disciplinare della Federazione Calciatori Cinese (CFA). Per quest'ultimo sono stati decisi 10 anni e mezzo di carcere e il pagamento una multa di 700.000 yuan (circa 85mila euro), con confisca dei beni ottenuti illegalmente.

Tra i nomi già presenti nella lunga lista di condanne ci sono figure di spicco. Tra queste Chen Xuyuan, ex presidente della CFA, condannato all’ergastolo, e Li Tie, ex allenatore della nazionale cinese ed ex stella locale, che sta scontando una pena di 20 anni per corruzione attiva e passiva.

Non sono mancate altre condanne pesanti: Liu Yi (ex segretario generale della CFA) e Li Yuyi (ex vicepresidente) hanno ricevuto 11 anni di carcere ciascuno. Tan Hai, ex arbitro, ha subito una condanna a sei anni e mezzo, mentre Ma Chengquan, ex presidente della Super League, a oltre 11 anni.

La CFA promette riforme etiche e un nuovo inizio, ma c’è chi parla di controllo politico

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Questa imponente operazione si inserisce in una strategia più ampia lanciata dal presidente Xi Jinping nel 2012 per combattere la corruzione sistemica all’interno delle istituzioni pubbliche e dei settori strategici, incluso lo sport. Tuttavia, non mancano critiche: secondo alcuni analisti, la campagna ha anche lo scopo di rafforzare il controllo del Partito Comunista e silenziare eventuali opposizioni interne.

La nuova dirigenza della CFA, oggi guidata da Kai Song, ha ribadito la volontà di “correggere l’etica nel settore e gettare le basi per una nuova Lunga Marcia verso il progresso”. Lo stesso dirigente ha sottolineando l’intenzione di ricostruire dalle fondamenta un movimento colpito da uno scandalo senza precedenti.

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