Il capitano dei sardi: "Non so se sarà la mia last dance, mi sento ancora giocatore. Ma nel futuro voglio fare il ds"
Dal nostro inviato Francesco Velluzzi
18 luglio - 14:27 - PONTE DI LEGNO (BS)
Il grande vecchio non vuole mollare. Anche se il ginocchio, il suo principale nemico, continua a non dargli tregua. Leonardo Pavoletti ha cominciato la nona stagione col Cagliari ed è previsto che alla soglia dei 37 anni che compirà a fine novembre sia l’ultima. Ma farne 10 no? "Sapete che a maggio ho fatto questa pulizia. Dopo Verona e il gol salvezza non riuscivo più ad allenarmi. Ora sto recuperando, non sono ancora pronto, ma vorrei almeno fare un gol. È l’obiettivo che mi pongo. Perché nella passata stagione volevo farne 10, mi sono fermato a 2, anche se prima di Verona ero stato sempre bene e di questo devo ringraziare anche l’allenatore Davide Nicola". Il bello di Pavoletti, che studia da dirigente e da imprenditore: "Mi potrebbe piacere fare il ds, ma bisogna vedere se ne sono capace. Di sicuro non mi vedo col fischietto in bocca". È che si sente ancora giocatore: "Dopo Verona, pur col ginocchio così, ho provato questa sensazione, quindi non posso dire che questo sia the last dance".
big esperti
—
Se Pavoletti è il grande vecchio e saggio del Cagliari, la Serie A 2025-26 accoglie quattro campioni che sono abbastanza avanti con l’età. Chi potrà incidere di più tra De Bruyne al Napoli, Modric al Milan, Immobile al Bologna e Dzeko alla Fiorentina? "Sono curioso di vedere e sfidare De Bruyne e Modric perché non sono mai stati in Serie A. Sono felice per il ritorno di Ciro, credo che Dzeko possa dare forse più di tutti. Sarà stimolante confrontarsi con questi grandi campioni".
CAGLIARI
—
Poi il focus si sposta su Cagliari e il Cagliari. E Pavo approva le scelte del club: "Ha avuto coraggio nel puntare su Fabio Pisacane, ma è un segnale di appartenenza. Lui è cresciuto nel Cagliari e ha poi iniziato questo percorso. È un amico e fatico a chiamarlo mister. Ma la cosa che più mi piace è che è innamorato del lavoro che fa. Fa quello che sognava. Sulla squadra dico che i giovani hanno il dovere di fare la gavetta: non devono giocare perché sono giovani ma perché sono migliori degli altri. Riguardo a Prati che in regia avrà la sua occasione dico che nella passata stagione è stato penalizzato dal modulo, ma per me era già pronto.
Piccoli? Era da scoprire, prima a fatto bene a sprazzi, da gennaio è diventato giocatore vero, potrebbe fare un anno da leader. Io ci penserei prima di voler andare via. Quanto a Rog che è tornato dico solo che ne ha passate più di me come infortuni. Gli voglio bene e sarei felice se rimanesse con noi". Intanto Pavoletti si propone anche come imprenditore: "A Sestu, a due passi da Cagliari, a settembre aprirò un centro per la riabilitazione. Un laboratorio sportivo con dei soci e dei professionisti. Se ci avessi lavorato prima, forse avrei sofferto di meno…".