Il tecnico portoghese finisce nella storia dei Red Devils per statistiche negative: una percentuale di vittorie che ricorda quelle del primo dopoguerra o della fine del diciannovesimo secolo

Ruben Amorim ha la percentuale di vittorie con il Manchester United più bassa dalla Seconda guerra mondiale. Il portoghese ha vinto solo 8 partite di campionato da quando è arrivato sulla panchina dei Reds. Peggio del suo 36,17%, tra gli allenatori con almeno venti partite di Premier League, hanno fatto Alfred Albut e Scott Duncan prima del 1940. Inoltre, se si considerano le ultime 31 partite di campionato nessuno ha fatto peggio del portoghese. Ecco gli incredibili dati sull'esperienza di Amorim con il Manchester United.
I record negativi di Ruben Amorim con il Manchester United
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La netta sconfitta nel derby con il Manchester City per 3-0 ha portato nuovamente l'attenzione su Ruben Amorim e il suo United. Dopo quattro partite di campionato, la squadra ha raccolto solo 4 punti, registrando così il peggior inizio di Premier dalla stagione 1992/1993. Quell'anno Sir Alex Ferguson riuscì a portare a casa il trofeo finale, ma questo United non sembra poter replicare quel risultato. Una nuova campagna acquisti faraonica potrebbe ancora una volta rivelarsi fine a se stessa e tutti gli occhi sono puntati su Ruben Amorim.
Il portoghese, arrivato nel novembre dell'anno scorso, non è mai riuscito a imprimere la sua idea di calcio alla rosa. Da allora, in 31 partite di campionato giocate, Amorim ha raccolto solo 31 punti. Considerando le squadre che dall'anno scorso hanno giocato lo stesso numero di gare, il tecnico dei Reds è risultato il peggior tra tutti.
Ma c'è di più. Nella lunga storia del Manchester United, Amorim è il peggior allenatore dalla Seconda guerra mondiale. La sua percentuale di vittoria in tutte le competizioni è di 36,17%, mentre nella sola Premier League scende addirittura a 26%. Peggio di lui fecero Alfred Albut tra fine '800 e inizio '900, e Scott Duncan, negli anni Trenta. Nonostante questi dati negativi, Amorim non sembra intenzionato a cambiare la sua filosofia di gioco.