Una molecola presente nel ginseng sembra agire su più fronti contro l'invecchiamento cutaneo
Eugenio Spagnuolo
19 aprile - 09:50 - MILANO
È uno dei primi superfood di cui abbiamo memoria: da migliaia di anni, il ginseng è apprezzato per le sue proprietà benefiche. Usata anche come energizzante nel caffè, questa radice potrebbe presto diventare l'ingrediente numero uno di prodotti anti-age. Un nuovo studio suggerisce che il composto K, molecola naturalmente presente nel ginseng, potrebbe combattere rughe, lassità cutanea e altri segni visibili del tempo. I ricercatori della Yunnan University e della Guangdong Industry Polytechnic University hanno infatti scoperto che questo composto agisce su diversi aspetti dell'invecchiamento cutaneo.

Benefici del composto k del ginseng
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La pelle invecchia per una combinazione di fattori genetici, metabolici e ambientali, come radiazioni UV e inquinamento, che provocano assottigliamento, perdita di elasticità e irregolarità del colorito. Secondo gli autori dello studio, il composto K agirebbe su più fronti per contrastare tutti questi fenomeni. In primo luogo, il CK aumenta la proteina adesiva del desmosoma 1 (DSC1) e riduce gli enzimi che ne compromettono l'integrità. La conseguenza? Una pelle che trattiene meglio l'idratazione e resiste agli attacchi esterni.
Un altro punto cruciale riguarda il collagene, la cui degradazione è tra le principali cause delle rughe. I raggi UV attivano le metalloproteinasi della matrice (MMP), enzimi che distruggono questa proteina strutturale. Ma il composto K sembra inibirli nelle cellule esposte alla luce solare, preservando così la struttura cutanea. Lo studio afferma anche che il ginseng non si limita a proteggere la pelle: stimola attivamente la produzione di nuovo collagene e aumenta i livelli di acido ialuronico potenziando il gene responsabile della sua sintesi.
i meccanismi d'azione del composto k
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Non è tutto: secondo i ricercatori il composto k avrebbe la capacità di regolare l'autofagia, il sistema naturale che elimina i componenti cellulari danneggiati. Con l'avanzare dell'età questo meccanismo rallenta, ma il CK sembra ripristinarne l'efficienza. Il CK ridurrebbe anche l'infiammazione cronica di basso grado (inflammaging) che accelera l'invecchiamento cutaneo. E a livello genetico, attiva SIRT1, gene associato alla longevità cellulare, la cui espressione si riduce con l'esposizione ai raggi UV. Last but not least, il CK migliora la funzione dei mitocondri, le centrali energetiche cellulari: altro fattore importante perché la disfunzione mitocondriale caratterizza le cellule senescenti, con effetti negativi sull'aspetto della pelle.

Applicazioni pratiche
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Il problema principale per la maggior parte degli ingredienti cosmetici è attraversare la barriera cutanea. Il composto K sembra avere un vantaggio anche in questo caso: è una molecola relativamente piccola, quindi penetra meglio nella pelle rispetto ad altri principi attivi. Test su modelli di pelle artificiale lo confermano. E affermano anche che quando altri componenti del ginseng (i ginsenosidi) vengono applicati sulla pelle, possono trasformarsi in composto K direttamente nell'epidermide.
Niente miracoli
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Prima di gridare al miracolo e fare incetta di prodotti a base di ginseng però è bene tenere a mente che la maggior parte degli studi sul composto K è stata condotta su cellule in laboratorio o su modelli animali, non su ampi gruppi di persone. Inoltre gli esperimenti hanno impiegato dosi di composto K superiori a quelle presenti nei prodotti commerciali: non è chiaro se le quantità contenute nei cosmetici in vendita siano sufficienti per ottenere i benefici descritti. Mancano infine studi che confrontino direttamente il composto K con ingredienti anti-age già affermati come retinoidi, vitamina C o peptidi. Senza questi paragoni, è difficile stabilire se sia più efficace delle molecole anti-invecchiamento già esistenti.

In ogni caso, i ricercatori si dicono ottimisti: il composto K del ginseng non sarà una fonte magica di giovinezza, ma se altri studi confermeranno la scoperta, potrebbe davvero diventare un efficace rimedio per proteggere la pelle dall'invecchiamento.