I batteri buoni dell'intestino ci proteggono dalle infezioni: ecco come farli crescere

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Ricercatori di Cambridge hanno scoperto cosa influenza i batteri intestinali benefici che controllano i patogeni resistenti agli antibiotici

Eu.Spa.

2 febbraio - 15:37 - MILANO

All'interno dell'intestino vive una comunità di trilioni di microrganismi, essenziali per la salute. Ma se la maggior parte di questi piccoli inquilini sono benefici, alcuni di essi, se aumentano di numero, possono arrivare a causare gravi infezioni. Un nuovo studio ha provato a far luce su come i batteri intestinali "buoni" possano tenere sotto controllo i patogeni, in particolare quelli della famiglia Enterobacteriaceae

Ricercatori dell'Università di Cambridge hanno analizzato i dati sul microbioma intestinale di oltre 12.000 persone in 45 Paesi, per comprendere cosa impedisca ai germi opportunisti di moltiplicarsi. Lo studio, pubblicato su Nature Microbiology, ha identificato alcune specie in grado di sopprimere naturalmente la crescita di batteri dannosi come l'Escherichia coli e la Klebsiella pneumoniae (responsabile della polmonite), appartenenti alle Enterobacteriaceae.  

Quando questi patogeni proliferano nell'intestino, possono causare infezioni gravi e condizioni infiammatorie come il morbo di Crohn. E, purtroppo, non sempre l'antibiotico è efficace nel combatterli. "Con tassi più elevati di resistenza agli antibiotici, oggi, abbiamo meno opzioni di trattamento. Per questo, l'approccio migliore è prevenire le infezioni, riducendo le opportunità per i batteri dannosi di prosperare nel nostro intestino", spiega Alexandre Almeida del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Cambridge. 

La guerra dei batteri

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Secondo lo studio, circa il 66% delle persone ospita naturalmente Enterobacteriaceae nel proprio microbioma intestinale. Questi batteri rimangono innocui quando sono in equilibrio con altri microbi, proprio come in un giardino sano. Lo studio ha identificato 135 specie batteriche che possono controllarli, tra cui i Faecalibacterium, che creano un ambiente sfavorevole alla loro crescita. Ma per funzionare efficacemente, questi batteri protettivi hanno bisogno di un ambiente intestinale adeguato. "E sappiamo che l'alimentazione è importante nel controllare la probabilità di infezione da batteri come E. coli e Klebsiella pneumoniae, perché modifica proprio l'ambiente intestinale rendendolo più ostile agli invasori", spiega Almeida. 

cibo o probiotici?

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 La ricerca dimostra che diverse specie di batteri benefici possono convivere con le Enterobacteriaceae, nonostante utilizzino nutrienti simili. Per mantenere questo equilibrio, i ricercatori suggeriscono di concentrarsi sulla dieta più che sui probiotici. "Con fibre presenti in verdure, fagioli e cereali integrali, forniamo ai batteri intestinali la materia prima per produrre acidi grassi a catena corta, che ci proteggono dai batteri patogeni", precisa Almeida.. Insomma, la prevenzione delle infezioni da patogeni pericolosi per la salute dovrebbe cominciare proprio a tavola. 

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