Hernanes punzecchia la Lazio: "Con questo atteggiamento è da 10° posto"

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Le parole dell'ex calciatore biancoceleste in vista della stracittadina in programma domenica: duro giudizio dopo questo avvio di stagione

Michele Cerrotta

18 settembre 2025 (modifica il 18 settembre 2025 | 12:02)

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Si avvicina il derby della Capitale. Lazio e Roma si sfideranno domenica alle 12:30 allo stadio Olimpico, arrivando entrambe da due sconfitte nell’ultimo turno. Proprio per analizzare la stracittadina alle porte è intervenuto sulle colonne del Corriere della Sera l’ex biancoceleste Hernanes. Queste le sue parole. “Solo dopo averlo giocato il derby lo si può capire veramente. Spesso chi arriva alla partita da favorito in realtà perde, ma finché non si vive l’esperienza non si può capire perché ciò accade. La pressione che si vive, le difficoltà emotive… La gara col Como non la prendo nemmeno in considerazione, ogni tanto capitano giornate storte. Col Verona non ho visto difetti, col Sassuolo non mi è dispiaciuta. Si è visto il gioco di Sarri. Manca un po’ di cinismo”.

Quali sono i centrocampisti che le piacciono di più?

Zaccagni. Lui è sempre pericoloso, punta e salta l’uomo. Col Sassuolo non ha segnato solo perché al portiere è riuscito un miracolo. Lui è uno pericoloso, apre le difese avversarie. Guendouzi e Rovella però assicurano ritmo ed equilibrio. Un po’ come Koné, che è molto quotato, e Cristante, anche lui utilissimo. Ma manca forse la tecnica pura”.

Chi può decidere la gara?

Oltre a Zaccagni dico Nuno Tavares: col suo strapotere fisico, in una gara chiusa e tesa, può emergere. Castellanos, se giocherà, può creare spazi e consentire a Guendouzi e Dele-Bashiru di infilarsi in area”.

Qual è il suo derby preferito?

Non ho scelta: quello del 26 maggio 2013. Per me davvero ogni partita con la Roma era una finale, ma abbiamo vinto l’unica stracittadina con un trofeo in palio. Quella è storia”.

Chi le ha insegnato cosa fosse il derby?

Onestamente i tifosi. Non parlavo ancora bene l’italiano, era da poco arrivato a Roma, ma tutti, ogni giorno, mi ripetevano quella parola. Mi fermavo a fine allenamento a fare le foto con i tifosi, andavo al supermercato o al bar sotto casa, e tutti mi citavano il derby. Difficile non assorbire l’importanza della partita così”.

Lei ha segnato spesso, ci sono giocatori più adatti a queste partite?

Credo si debba rompere il ghiaccio, rendersi conto di essere in grado di incidere”.

Che differenza c’è fra i derby di Roma, Milano e Torino?

A Roma è una battaglia, a Milano viene considerata una partita fra tante. La Juventus, invece, è troppo superiore da sempre”.

Dove vede la Lazio a fine stagione?

Fra l’ottavo e il decimo posto. Se non cambia atteggiamento non andrà oltre metà classifica”.

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