In Italia circa 50.000 nuove diagnosi ogni anno. E cresce in modo preoccupante l’incidenza tra i più giovani
Giacomo Martiradonna
12 novembre - 15:40 - MILANO
L'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) segnala circa 50.000 nuovi casi di tumore del colon-retto ogni anno solo nel nostro Paese. Dati che ne fanno la seconda neoplasia per incidenza in Italia, dopo il tumore alla prostata negli uomini e il tumore al seno nelle donne. Il trend preoccupa gli oncologi non soltanto per i numeri assoluti, ma anche per l'aumento delle forme precoci, cioè quelle che si manifestano sotto i 50 anni.
Tumore al colon-retto Oligo-metastatico
—
Il carcinoma del colon-retto può manifestarsi in forma cosiddetta oligo-metastatica, cioè con un numero limitato di metastasi. In questi casi, la scelta del trattamento varia da paziente a paziente, sulla base di criteri come la modalità di presentazione della malattia, la carica tumorale, l'aggressività biologica e la localizzazione delle lesioni secondarie. Gli specialisti ritengono che la gestione di questi pazienti richieda un approccio multidisciplinare, in cui oncologi, chirurghi, radiologi e radioterapisti definiscono insieme un percorso terapeutico personalizzato. La collaborazione tra discipline diverse diventa così un fattore chiave per migliorare le prospettive di sopravvivenza e soprattutto la qualità della vita dei pazienti.
Cancro al colon-retto e Metastasi epatiche
—
Più del 20% dei pazienti affetti da tumore del colon-retto, spiegano gli oncologi, presenta metastasi esclusivamente o prevalentemente a livello epatico già al momento della diagnosi. Tuttavia, solo il 20-25% di queste lesioni risulta tecnicamente resecabile. Nei casi in cui non sia possibile intervenire chirurgicamente, la sopravvivenza media si attesta tra i 12 e i 20 mesi. Quando invece si riesce a effettuare una resezione epatica curativa, la sopravvivenza a cinque anni raggiunge il 40-50%.
Negli ultimi vent'anni, sono stati compiuti importanti passi avanti nella terapia e gestione del carcinoma del colon-retto metastatico. Grazie ai cosiddetti "farmaci intelligenti", ad esempio, si può controllare più efficacemente la progressione della malattia e, in alcuni casi, si può addirittura sperare in una regressione tale da rendere operabili metastasi inizialmente non resecabili. Un'efficacia che deriva, ancora una volta, dall'intersecazione delle diverse specialità. Quando oncologia medica, chirurgia, radioterapia e radiologia interventistica si fondono tra loro, agiscono in sinergia e producono risultati clinici complessivamente migliori. Ecco perché, concludono gli esperti, per migliorare la prognosi dei pazienti è fondamentale costruire reti cliniche sempre più integrate.











English (US) ·