Il tecnico dopo la vittoria di Cremona che riporta la Roma in vetta: "Nel primo tempo mi sono lamentato per il rigore e potevo essere espulso, ma nella ripresa non ho detto niente. Cuore, sudore e grinta sono gli ingredienti giusti"
La Roma di Gasp non si ferma più. Il 3-1 di Cremona proietta i giallorossi in vetta solitaria in attesa del derby di Milano. Una vittoria solo parzialmente guastata dal rosso al tecnico che prima di uscire dal campo ha però effettuato i cambi che hanno messo la parola fine sulla partita. Ai microfoni Gasperini è senza voce anche per l’esultanza sfrenata dopo la rete di Ferguson. “Sono contento per lui perché lo aspettava da tanto, ma sono contento soprattutto per la vittoria. Stavamo giocando bene creando tante occasioni. Quel gol ci ha fatto capire che si poteva vincere”.
L’ESPULSIONE
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Sull’espulsione sorride amaro e non risparmia un attacco al quarto uomo Crezzini. “Hanno fatto due errori grossolani - sentenzia Gasp -. Nel primo tempo mi sono lamentato per il rigore e potevo essere espulso. Ci sono stati tanti episodi concentrati nei 10 minuti finali nel secondo tempo. Nella ripresa non ho detto niente, solo per un fallo di Mancini mi sono alzato ma non ho detto davvero una parola. Il quarto uomo che è messo lì poteva dire qualcosa, già hanno poco da fare vicino alle panchine e in questo caso si è comportato davvero male”. Tornando alla partita Gasperini non lesina complimenti ai suoi. “Baldanzi mi è piaciuto molto, è stato fastidioso. Ma tutto l’attacco ha giocato bene. Siamo partiti con qualche passaggio sbagliato, ma ci siamo ripresi quasi subito. Il terzo gol è il segno della svolta, quando fai questo tipo di gol vuol dire che hai svoltato. Ora abbiamo più sicurezza”. Decisivi, appunto, i cambi. “Io li utilizzo tutti, se ne avessi di più utilizzerei pure quello - ammette il tecnico -.Per me sono troppi cinque, questa cosa è venuta fuori dopo il Covid ed è rimasta. Cambiare mezza squadra a volte rende la partita meno bella”
SOGNO SCUDETTO
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Chiusura sul murale che gli hanno dedicato alla Garbatella in versione stregone e su un sogno che continua a resistere nella capitale. “Sembro un po’ Mago Merlino e la Befana (ride, ndr). Ma gli ingredienti di cuore, sudore e grinta sono giusti, ora ci mettiamo un po’ di spezie e sale. Per sognare? Giusto farlo, ma noi ora puntiamo a continuare a giocare così. I sogni sono belli da vivere e finché si potrà lo faremo. Faremo finta di svegliarci e poi ci riaddormenteremo per allungarli il più possibile”, ha concluso Gasperini.









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