"Mi auguro di essere stato un
leader, un buon compagno di squadra, una bella persona ma
l'essere stato un modello positivo per ragazzi giovani delle
nuove generazioni è la cosa più bella". Lo dice Danilo
Gallinari, in una conferenza organizzata da Nba per i media
internazionali.
"La decisione di smettere di giocare - spiega l'ex azzurro -
è maturata con la scelta di giocare l'ultima estate con la
Nazionale. Ho tranquillamente e serenamente deciso di di
smettere anche con l'arrivo del mio terzo bimbo".
Gallinari, che ormai si è stabilito a Miami con la famiglia,
non vuole fare il coach ("non sono assolutamente capace di
allenare") ma punta ad un ruolo dirigenziale: "Mi piace molto di
più la parte manageriale, lato front office o gm. Poi c'è il
discorso Nba Europe che è una cosa che sta correndo molto
velocemente. Un incarico per la Nazionale? Sono in contatto
soprattutto con Datome: di qualsiasi cosa avranno bisogno, io
sono sono qua per lui, per aiutare il movimento, la federazione.
Ho sentito anche Banchi quindi abbiamo parlato un po' delle cose
che si possono fare assieme o come posso essere d'aiuto. Quindi
non so ancora dirvi poi a livello pratico questo cosa vuol dire,
però ci sono tanti ragazzi italiani che giocano negli Stati
Uniti, ma darò una mano da qui".
Tra i ricordi di Gallinari ci sono soprattutto le
chiacchierate con Kobe Bryant in italiano, il fatto che Blake
Griffin conoscesse a memoria tutto il testo della canzone
"l'italiano" di Toto Cotugno e che Chris Paul chiamasse
"ciccione" sia lui che Belinelli per la loro passione per il
cibo. "Una "last dance" in Europa lo avrei fatto solo per
l'Olimpia Milano però non ci sono mai stati reali contatti per
un mio ritorno. Il mio è stato un finale di carriera bellissimo
a Porto Rico con il titolo. Io volevo finire da protagonista".
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15 ore fa
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