L'ex tecnico dell'azzurra commenterà Wimbledon per Sky: "Musetti è un'incognita, curioso di vedere Fonseca"
dalla nostra inviata Federica Cocchi
29 giugno - 18:43 - LONDRA
L'anno scorso era nel box di Jasmine Paolini che si giocava la finale del torneo più prestigioso del mondo, quest'anno commenterà le gesta della sua ex pupilla per Sky Sport, che tramette in esclusiva tutto il torneo. La nuova vita da talent gli permette di osservare il torneo con un po' più di distacco, ma con la competenza dell'ex giocatore e del tecnico capace di portare Paolini al numero 4 del mondo: "Penso che i primi due turni di Jasmine siano abbastanza accessibili - ha spiegato l'ex azzurro di Davis -, poi dal terzo turno con Noskova le difficoltà saliranno". Non pensa che l'azzurra possa sentire la pressione della finale: "Lei è solita vivere il presente - spiega -. Difficile che pensi al match che verrà, cerca di giocare al massimo nel momento in cui è in campo, di goderselo. Quest'anno poi avrà più esperienza, ha già giocato la finale qui e sa come muoversi. È sicuramente un vantaggio".
UOMINI
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Dal punto di vista maschile, la sfida è sempre tra Sinner e Alcaraz: "Parigi è stata sicuramente una sconfitta dolorosa, ma Jannik è un campione, ha ottimi coach accanto a se. Certo il suo tabellone presenta diverse insidie. Compresa la possibile semifinale con Djokovic. Il serbo è un fenomeno, e sa questa potrebbe essere la sua ultima grande occasione di vincere uno Slam". Alcaraz ha vinto le ultime due edizioni ed è in un grande momento di forma: "Sull'erba si esalta, ha un ottimo feeling, si muove bene. È un campione e penso che la finale sarà ancora una volta affare tra lui e Jannik". Non vede grosse sorprese all'orizzonte, Furlan: "Draper è molto forte, sta crescendo, è cresciuto su questi campi e gioca in casa. Però è possibile che debba fare ancora un po' di esperienza per arrivare a giocarsi lo Slam. Mi incuriosisce molto anche Joao Fonseca. È giovane, si muove bene, voglio proprio vedere come si "prenderà" con questa superficie così particolare". Lorenzo Musetti è la grande incognita: "Più che altro a livello fisico: dopo Parigi si è dovuto fermare, non ha giocato tornei sull'erba, dovrà cercare di trovare il ritmo pian piano. Ma ha giocato la semifinale lo scorso anno, quindi sa come si gioca sui prati".