Euro Ncap: nel 2026 cambia tutto, anche i crash test auto

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L’Euro Ncap si aggiorna introducendo un nuovo sistema di valutazione sviluppato su quattro specifiche aree. Verrà data più importanza ai contesti reali e alla reattività degli Adas

Emiliano Ragoni

2 dicembre - 13:49 - MILANO

A partire dal 2026 entrerà in vigore un significativo aggiornamento del protocollo che riguarda i crash test Euro Ncap. Il nuovo sistema di valutazione sarà più severo, articolato e aderente alla realtà, così da rispecchiare la crescente complessità tecnologica dei veicoli. Il cuore del nuovo modello è rappresentato da quattro fasi della sicurezza, ciascuna valutata con un punteggio massimo di 100 punti. Queste fasi coprono l’intera esperienza di guida, contemplando la prevenzione, la protezione e il soccorso post-incidente. Introducono delle soglie minime da rispettare in ogni ambito per ottenere il punteggio a stelle. Le valutazioni saranno quindi più complete, multilivello e sensibili ai contesti d’uso quotidiani. Viene spostato il focus su cosa accade prima di un incidente e su quanto la tecnologia può fare per evitarlo

Le quattro fasi:

  1. Safe Driving – Guida sicura 
  2. Crash Avoidance -Prevenzione dell’incidente 
  3. Crash Protection - Protezione in caso di incidente
  4. Post-Crash Safety – Sicurezza post-incidente

Fase 1: Guida Sicura

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In questa prima area saranno valutate le tecnologie che aiutano il conducente a mantenere uno stato di attenzione adeguato e a interagire in modo corretto con il veicolo.

Saranno premiati i sistemi che offrono:

  • monitoraggio continuo di occhi, sguardo e segnali di stanchezza;
  • rilevamento di alterazioni da alcol o droghe; 
  • capacità di arrestare il veicolo in sicurezza in caso di conducente non reattivo; 
  • interfacce utente intuitive, con attenzione alla presenza di comandi fisici per funzioni essenziali;
  • lettura accurata dei limiti di velocità in condizioni reali. Questa fase valorizza la qualità dell’interazione uomo-macchina e punta a ridurre le distrazioni migliorando l’ergonomia e l’usabilità dei comandi di bordo.

Fase 2: Prevenzione dell’incidente

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Questa fase riguarda le tecnologie di prevenzione attiva, che aiutano il veicolo a evitare l’impatto grazie a sensori, radar e algoritmi predittivi.

I nuovi test includeranno:

  • scenari complessi e realistici in ambienti urbani;
  • prove con pedoni, ciclisti e motociclisti (utenti vulnerabili della strada);
  • valutazione della frenata automatica d’emergenza (Aeb) e del mantenimento della corsia (Lka), non solo per efficacia ma anche per fluidità d’intervento;
  • simulazioni di errori umani come pressione del pedale sbagliata (pedal misapplication) o apertura involontaria delle portiere in presenza di ciclisti (dooring). 

Le nuove prove puntano a premiare i veicoli che riescono a intervenire in modo efficace ma non invasivo, contribuendo a una guida più sicura e meno stressante.

Fase 3: Protezione in caso di incidente

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 Nel caso in cui un incidente non possa essere evitato, entra in gioco la capacità del veicolo di proteggere gli occupanti e gli altri utenti della strada.

Le principali novità includono:

  • l’utilizzo di manichini di diverse taglie, età e corporature, inclusi bambini e anziani;
  • test di impatto frontale, laterale e simulazioni virtuali avanzate;
  • attenzione alla protezione della testa in zone critiche come il parabrezza e i montanti anteriori;
  • analisi più dettagliata dei rischi per pedoni e ciclisti coinvolti.

L’obiettivo è garantire una valutazione inclusiva e rappresentativa della popolazione reale, superando il concetto di “occupante medio”.

Fase 4: Sicurezza post-incidente

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Per la prima volta, viene formalmente riconosciuta l’importanza della gestione dell’emergenza dopo un urto, per agevolare il lavoro dei soccorritori e contenere i rischi successivi.

I requisiti principali saranno:

  • maniglie elettriche esterne che restano funzionanti anche dopo l’urto, per permettere l’accesso dall’esterno;
  • isolamento automatico e sicuro della batteria ad alta tensione nei veicoli elettrici; 
  • sistemi eCall avanzati, capaci di comunicare il numero effettivo di passeggeri a bordo anche se non allacciati; 
  • segnalazione tempestiva del rischio incendio della batteria, anche durante la ricarica o nei minuti successivi al crash.

Questa fase rappresenta un passo avanti verso una sicurezza completa, che tiene conto del cosiddetto “golden hour” post-urto e della crescente diffusione di veicoli elettrici.

aggiornamenti ogni tre anni

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Per restare aggiornato con i rapidi sviluppi della tecnologia e delle esigenze reali della strada, Euro NCAP ha stabilito che il nuovo protocollo sarà aggiornato ogni tre anni. Il nuovo schema Euro NCAP 2026 segna una vera evoluzione nel modo di intendere la sicurezza stradale

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