Età cerebrale e memoria: cosa succede quando il cervello invecchia più velocemente

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Uno studio svela il legame tra invecchiamento cerebrale accelerato e problemi di memoria. E quali sono i fattori di rischio

Eu.Spa.

12 luglio - 11:39 - MILANO

C'è chi a 60 anni ha la mente lucida di un quarantenne. E chi, invece, alla stessa età ragiona come se ne avesse 75. La differenza non è solo questione di geni (o fortuna): secondo uno studio dell'Università di Singapore, pubblicato su Neurology, esiste un reale "divario dell'età cerebrale" ed è misurabile. Una distanza invisibile tra l'età anagrafica e quella reale del nostro cervello che potrebbe spiegare perché alcune persone con ipertensione o diabete scivolano verso il declino cognitivo più rapidamente. 

Il cervello che invecchia: lo studio

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I ricercatori hanno analizzato 1.437 individui senza demenza, età media 66 anni. Usando l'intelligenza artificiale su scansioni cerebrali, hanno sviluppato un modello in grado di prevedere l'età biologica del cervello. Poi hanno fatto la sottrazione: età cerebrale prevista meno anni sulla carta d'identità. Se il risultato era positivo significa che il cervello stava invecchiando più velocemente del resto del corpo. "Mano a mano che invecchiamo, il nostro cervello si modifica, si riducono volume cerebrale e vasi sanguigni che servono a sostenere il tessuto cerebrale" spiega Saima Hilal, che ha guidato la ricerca. "Alcune malattie possono aggravare questi cambiamenti, influenzando profondamente la salute cerebrale". E i segni si leggono chiaramente nelle scansioni, dove un cervello può apparire più anziano di quanto sia. 

Per capire cosa fa invecchiare il cervello, i ricercatori hanno disegnato una specie di pagella del rischio per ogni partecipante, dove erano riportati età, etnia, educazione, fumo, peso, sintomi depressivi, pressione alta, diabete, colesterolo, ictus: più voci spuntate, maggiore la probabilità di problemi futuri. A tutti sono stati poi somministrati test per misurare memoria, attenzione, linguaggio, capacità di copiare disegni ecc. Come prevedibile, chi aveva più fattori di rischio se la cavava peggio nei test. Ma la vera scoperta è emersa quando i ricercatori hanno guardato dentro il cervello di chi mostrava i segni della malattia cerebrovascolare, trovando piccole emorragie, mini-infarti, zone dove il tessuto muore per mancanza di sangue. 

Le due età del cervello

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Il divario di età cerebrale se è alto può amplificare l'effetto dannoso dell'ipertensione, del diabete e degli altri fattori di rischio sulle capacità mentali. E avere un effetto su quelle che i neurologi chiamano funzioni esecutive – pianificare, organizzare, prendere decisioni – e sul linguaggio.

"Avere più fattori di rischio di deterioramento cognitivo si associa a prestazioni cognitive inferiori e la differenza di età cerebrale svolge un ruolo chiave in questo senso. E l'effetto è più evidente in chi soffre di malattie cerebrovascolari" conclude Hilal. "Ecco perché il divario tra età del cervello e anagrafica potrebbe essere un biomarcatore utile per determinare il rischio di deterioramento cognitivo di una persona".

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