È scomparso a Milano, per anni le sue vignette hanno raccontato l'Italia e sono apparse sui più importanti quotidiani e periodici
4 novembre - 17:14 - MILANO
Il vignettista Giorgio Forattini è morto a Milano nella giornata di oggi, martedì 4 novembre 2025. Forattini aveva 94 anni, era nato a Roma nel 1931, per anni le sue vignette hanno raccontato l'Italia, raffigurando vizi e virtù della Prima Repubblica. Da Craxi a Spadolini, da Agnelli al Papa, da Pertini a Spadolini, tutti i personaggi più importanti del 1900 sono stati ritratti dalla sua matita, colpiti con la sua tagliente ironia.
morto giorgio forattini
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Giorgio Forattini era un ribelle nato in una famiglia borghese rigida. Per fuggire da quella gabbia dorata si era sposato presto, abbandonando gli studi di architettura. Per mantenersi ha fatto l'operaio e il rappresentante di commercio e solo a 40 anni, stanco di girare l'Italia per lavoro, aveva scoperto la sua propensione artistica. Aveva trovato lavoro come grafico e disegnatore nel quotidiano Paese Sera, considerato vicino al PCI. In quel periodo ha iniziato a sviluppare il suo stile, elaborando le prime vignette come una rimasta storica, pubblicata dopo il referendum sul divorzio, in cui Amintore Fanfani, paladino antidivorzista, era ritratto come tappo di una bottiglia di spumante con la scritta No.
la carriera
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Nel 1976 è stato tra i primi collaboratori de la Repubblica di Eugenio Scalfari dove ha continuato per anni a pubblicare le sue vignette, raccontando gli eventi della Prima Repubblica. L'ironia di Forattini non ha mai risparmiato nessuno e colpiva anche il Partito Comunista, come nel 1977 quando aveva scatenato le polemiche rappresentando Enrico Berlinguer in vestaglia infastidito dai rumori dei metalmeccanici in sciopero. Nel 1982 è passato a La Stampa dove la sua vignetta è approdata in prima pagina, un'abitudine che è rimasta anche quando è tornato a La Repubblica nel 1984. Secondo le cronache dell'epoca negli anni '90 diverse firme del quotidiano, contestavano la presenza del vignettista e nel 1999 dopo la querela di Massimo D'Alema, ha definitivamente lasciato il quotidiano. Dopo un breve ritorno a La Stampa e un passaggio a Il Giornale, negli ultimi periodi le sue vignette erano pubblicate su Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno.
"Senza falsa modestia, dopo Guareschi credo di venire io nella classifica dei protagonisti della satira italiana dell'ultimo secolo" è una delle frasi con cui Giorgio Forattini parlava del proprio lavoro. Nella sua carriera avrebbe realizzato circa 14mila vignette, raccolte in decine di libri che hanno venduto oltre 3 milioni e mezzo di copie. Alcune sue raffigurazioni sono rimaste memorabili come il Walter Veltroni rappresentato come un bruco, Giuliano Amato in quelle di Topolino o Giovanni Spadolini nudo.
La Gazzetta dello Sport
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