Duttilità, duelli aerei, impostazione: Hancko e De Winter, chi meglio per l'Inter?

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Lo slovacco, già cercato in passato dalla Juve, ha più esperienza e costa meno di Leoni, mentre il belga arriva da un anno positivo

Francesco Pietrella

Giornalista

17 luglio - 08:12 - MILANO

Quelle lezioni private su Skype potrebbero tornargli utili. David Hancko parla un filo di italiano, l’ha imparato durante l’annata da meteora alla Fiorentina sotto l’ala di Pioli. All’epoca giocava terzino, amava spingersi in avanti e sfornare cross con il mancino, ma collezionò solo una manciata di presenze. In compenso, tra un allenamento e l’altro, David prendeva lezioni di italiano con un insegnante privato. Ore utili: l’Inter l’ha messo nel mirino come eventuale alternativa a Leoni. In centrale del Parma, 19 anni e pupillo di Chivu, è il prescelto di Marotta, ma la richiesta di 40 milioni spinge i piani alti nerazzurri a guardarsi intorno: sulla lista ci sono Hancko e De Winter.

duttilità al potere

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Due centrali simili per l’interpretazione del ruolo e la storia che c’è dietro all’exploit degli ultimi anni. Hanko, mancino naturale, si divide tra le vite di terzino e di centrale difensivo. Al Feyenoord gioca dietro, imposta e sale. Alla Juve di Motta piaceva perché aveva in mente di farne il Calafiori bianconero, mentre all’Inter intriga per la sua duttilità. Quando veste la maglia della Slovacchia, infatti, David gioca terzino in una linea a quattro. In mezzo spiccano Vavro e Skriniar – con concorso di Obert -, quindi l’ex Viola vira sulla fascia. All’Inter giocherebbe soprattutto come centrale, anche perché Bastoni non si tocca, ma all’occorrenza potrebbe tornare utile anche come esterno di una linea a quattro di un 3-4-1-2. I dati dell’ultima stagione impongono una riflessione sulle sue qualità offensive: Hancko ha sfornato 50 tiri, di cui 15 verso lo specchio. De Winter si è “fermato” a 7. Si aggiungono gli 85 tocchi nell’area di rigore avversaria e i 270 sulla trequarti, frutto di quattro gol e quattro assist.

hancko o de winter?

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David ha cinque anni in più di De Winter e quasi 50 presenze in Europa, distribuite tra Sparta Praga e Feyenoord. Ha chiuso la stagione agli ottavi di Champions giocando dall’inizio contro Milan e Inter. Eccezion fatta per la sfida di ritorno contro i nerazzurri, chiusa da ala sinistra, ha sfoggiato tre ottime prestazioni. Nella gara d’andata con i rossoneri ha annullato il suo vecchio amico Gimenez con una performance da 7. La sua heat map ci racconta la sua propensione offensiva, così come quella di De Winter. Entrambi sanno spingersi in avanti e costruire. La differenza in un eventuale approdo all’Inter è la posizione: a sinistra c’è Bastoni, un intoccabile, mentre a destra ci sono Pavard e Bisseck. La pulizia tecnica del francese resta superiore, ma De Winter potrebbe inserirsi un filo meglio. Anche come centrale puro del futuro: il belga ha 23 anni, costa 30 milioni e sarebbe un investimento. Hancko lo sovrasta per esperienza. L'Inter dovrà decidere.

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