Donnarumma: "L'Italia andrà al Mondiale. Milan da scudetto. E quando parla Guardiola..."

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Il portiere azzurro ora al City: "Gattuso te lo senti addosso. In Premier si corre di più, ma non la rende migliore della Serie A"

Guglielmo Buccheri

Giornalista

16 ottobre 2025 (modifica alle 07:21) - MILANO

Una palla può sfuggire. "Sì, ma non potete capire quanto mi sia arrabbiato…". Una palla e patatrac: capita una notte di ottobre, casa Estonia a Tallinn, errore che fa solo il solletico al risultato. Due palloni possono essere intercettati e, stavolta, sono tuffi che indirizzano il verdetto, Udine, appuntamento con Israele e, soprattutto, con i playoff per il Mondiale 2026. Gigio Donnarumma è il capitano di una nave rimessa in acqua da un ct, Rino Gattuso, e da una cura che ha l’effetto dell’unità di crisi: orgoglio e passione, autostima e consapevolezza. Un frullatore da cui dovrà uscire il biglietto per il mondo.

Uno, due e...basta. 

"La terza volta non accadrà, non può accadere: questa Nazionale finirà dentro al prossimo campionato del mondo. Non ho dubbi".

Zero dubbi, il pieno di certezze... 

"Le lezioni del passato hanno un senso se le fai proprie: non sottovaluteremo nessuno, nessuno verrà preso sotto gamba, non avrebbe senso farlo. E, poi, questo gruppo si vuole bene: ci faremo trovare pronti quando arriverà il tempo del playoff".

Un tempo non troppo lontano: si andrà in campo a marzo. 

"Un tempo che ci permetterà di entrare ancora di più in sintonia con il nostro commissario tecnico, di metabolizzare le sue idee, di dare sostanza al suo calcio".

Sospendiamo un attimo la questione azzurra: a proposito di calcio, vista da lontano le piace la Serie A? 

"Sì, molto. La trovo divertente e se c’è divertimento, c’è interesse".

Prima da Parigi, ora da Manchester: il suo è un osservatorio privilegiato, quasi unico. 

"Ho avuto la fortuna di vivere realtà molto diverse tra di loro: dalla Ligue 1 alla Premier League dove sono arrivato da poco. Con gli occhi di chi guarda da lontano posso dire che il nostro calcio non è da meno degli altri".

Eppure si sta sotto i riflettori con una marcia più bassa: così dicono tutti... 

"In Inghilterra si corre da primo all’ultimo istante della partita, da noi non è così, ma non vuol dire che sia meglio o peggio. Va così...".

Calcio di rigore: chi vince il campionato? 

"Ci sono quattro, cinque squadre che potranno dire lo loro fino alle ultime curve. E, come dicevo prima, è proprio questo a dare una dimensione nuova alla Serie A".

Calcio di rigore bis: chi vede come la più accreditata al successo finale?

"Mi piace il Milan, mi incuriosisce tutto quello che c’è alla base della svolta. Penso ad Allegri, ma non solo".

Milan da scudetto, dunque. 

"Milan dalle grandi ambizioni. Ho parlato con gente che conosco e che conosce bene l’ambiente rossonero: là dentro ci credono e fanno bene a farlo".

Il resto della compagnia? 

"La forza dell’Inter, gruppo collaudato e che si nutre delle conoscenze recenti. La conferma di Conte a Napoli con l’energia e la bravura del tecnico campione d’Italia, la nuova Roma di Gasperini e i suoi margini di miglioramento e la Juventus da prendere in considerazione. C’è da divertirsi appunto".

Prima a Parigi, adesso a Manchester, sponda City. Quando ascolta Pep Guardiola cosa le passa dalla mente? 

"Al City mi sento come a casa anche se è passato poco tempo dal mio trasferimento lì. Mi hanno voluto con fermezza, mi hanno fatto sentire importante e, ora, mi considerano già uno di loro...".

E, Guardiola? 

"Quando lo ascolti resti incantato. Me lo immaginavo così, ma la realtà è ancora meglio di come la prevedevo. Spero di restare a Manchester il più a lungo possibile, di passare un’esperienza davvero unica".

Guardiola la incanta, Gattuso... 

"Gattuso te lo senti addosso, è come se stesse dietro di te in ogni istante della partita. Il nostro ct ama il dialogo, parla tanto, ci spiega tutto: ci ha restituito in fretta una fortissima identità collettiva".

Ci restituirà anche una partecipazione al Mondiale? 

"La parola playoff non ci spaventa, non ci condizionerà".

In questa Nazionale il gruppo è sano, bello, unito: si dice, spesso, così. 

"In questa nuova Italia il gruppo è sano, bello, unito: lo posso dire con certezza. Stiamo bene insieme, ci sentiamo in armonia tra di noi ". Il nostro capitano azzurro scommette sul Milan, applaude all’incertezza del campionato italiano visto da fuori e ascolta Pep Guardiola incantato: la sua vera missione è mondiale.

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