Cancellare il divieto dei cartelloni sessisti "su strade e veicoli", ampliare almeno un po' le maglie delle norme sui saldi, chiedere un'indagine conoscitiva sul mondo delle telecomunicazioni e in particolare sul rapporto tra reti e piattaforme: sono alcuni degli emendamenti di maggioranza, ma in alcuni casi come sui saldi e le tlc anche di opposizione, al disegno di legge sulla concorrenza all'esame del Senato.
I partiti al governo nei prossimi giorni saranno costretti a una corsa contro il tempo nel tentativo di approvare il provvedimento: il testo infatti - che ha iniziato il suo iter a fine luglio in commissione Industria a Palazzo Madama - deve incassare l'ok definitivo del Parlamento entro il 31 dicembre perché rientra negli obiettivi Pnrr. Ma ancora non è stato votato nessun emendamento. La seduta della commissione è convocata per martedì pomeriggio e l'obiettivo sarebbe quello di un esame a tappe forzate per arrivare in Aula e ottenere il primo via libera entro giovedì, passando così all'esame della Camera. Incombe infatti sull'iter di questo provvedimento l'avvio della sessione di bilancio: durante la quale misure come quelle sulla concorrenza possono essere esaminate solo se viene siglata un'intesa con le opposizioni. Accordo che non sembra però essere vicino.
Tra l'altro proprio la proposta di modifica sui cartelloni "sessisti" è già finita nel mirino di Pd e M5s: con l'emendamento - targato FdI - vengono cancellati tre commi del codice della strada, eliminando così il divieto "sulle strade e sui veicoli di qualsiasi forma di pubblicità - come si legge nella legge attualmente in vigore - il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell'appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all'orientamento sessuale, all'identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche".
Sulle telecomunicazioni,però, maggioranza e opposizione hanno presentato alcuni emendamenti identici, come quello che assegna all'Agcom e Agcm il compito di un'indagine conoscitiva per verificare eventuali squilibri tra le grandi piattaforme digitali e gli operatori di telecomunicazioni. Sotto i riflettori i colossi del web che generano almeno il 5% del traffico Internet in Italia. Un'altra serie di emendamenti, infine, introduce novità sulle vendite promozionali e sottocosto. Si punta ad eliminare il divieto di fare sconti nei periodi immediatamente precedenti ai saldi di fine stagione.
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