"La violenza dell'attacco (di Meloni in Aula contro Schlein, ndr) dimostra cha abbiamo ragione, non si è mai visto un premier che si occupa di attaccare le opposizioni, i sindacalisti, i magistrati e non occuparsi delle liste d'attesa. Io non ho detto che loro sono i mandanti dell'attentato a Ranucci ma che dove governa la destra è a rischio la liberta di stampa. Se sono solidali con Ranucci perché non ritirano le querele? perché Meloni non fa mai una conferenza stampa?". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein a "Che tempo che fa" sul Nove.
"Da parte della destra non ha detto una parola per l'uccisione di un autista o per il liceo devastato dai fascisti o per un giornalista aggredito a Roma. Noi la violenza la condanniamo sempre spero che la faccia anche la destra", ha attaccato ancora Schlein sottolinendo che "la destra è insofferente verso i limiti della democrazia, lo si vede con la riforma del premierato che accentra ancora di più i poteri, con la riforma delle Università dove il governo vuole nominare un membro in ogni ateneo, e anche con la riforma della giustizia. La destra vuole indebolire la magistratura e rendere i magistrati meno indipendenti rispetto al governo".
Per Schlein "c'è troppa differenza tra il racconto di Meloni di un paese a colori mentre è in realtà in bianco e nero. La sanità è al collasso, con le liste d'attesa lunghissime. Negli anni di governo di Meloni sono andati via dall'Italia 500 mila giovani italiani, tutti emigrati all'estero, un decreto flussi all'incontrario".
La segretaria dem ha poi rivendicato che "quando sono arrivata il Pd era al 14% nei sondaggi, era dietro M5s; alle europee abbiamo raggiunto il 24%, nessun partito in Europa è cresciuto di 10 punti percentuali". All'obiezione che la sua linea sia troppo a sinistra, Schlein ha replicato: "Lo chieda agli elettori, facciamo battaglie sul salario minimo che anche elettori di Meloni vogliono. Siamo tornati in mezzo alla gente, siamo tornati a parlare il linguaggio delle gente. Se qualcuno - ha poi aggiunto - ha nostalgia di quando il Pd governava con un pezzo della destra ha sbagliato, il mio mandato è costruire una coalizione progressista, da realizzare insieme su una piattaforma basata su sanità, scuola, lavoro e diritti".
E sulle alleanze ha spiegato: "Conte ha detto che vuole costruire un'alleanza su un programma progressista e coerente: io sono d'accordo. Dopo le regionali costruiamo il programma non nelle stanze, ma nel Paese, confrontandoci con le categorie e i cittadini. Questa alleanza non la costruiamo contro Meloni, ma sulle cose che vogliamo fare insieme, sul rafforzamento della sanità pubblica, i diritti, come il diritto alla casa".
Alla domanda di Fabio Fazio sulle differenze in politica estera e in particolare sull'Ucraina, Schlein ha replicato: "Faremo come fa la destra, anche loro partono da idee diverse. Troveremo la sintesi anche su questo, come abbiamo fatto per la Palestina. Ci sono differenze su come supportare l'Ucraina ma siamo d'accordo su uno sforzo diplomatico dell'Europa. Il Pd non ha dubbi: non ci puo' essere una pace giusta senza l'Ucraina seduta al tavolo, la pace non può essere la resa dell'Ucraina. Chiediamo al governo di farsi garante della presenza dell'Ucraina al tavolo, da Trump non possiamo avere questa garanzia".
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