Da condivisione a coraggio le dieci parole importanti per i giovani

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Sono almeno dieci i termini che possono comporre un ideale vocabolario educativo ed evolutivo, parole che nel tempo le persone hanno usato modificandone via via il senso o il valore originario, fino a volte a sradicarle definitivamente dal loro significato più autentico per adattarle ai mutati contesti sociali e culturali. Sono condivisione, consapevolezza, coraggio, curiosità, empatia, gentilezza, identità, immaginazione, intelligenza e pazienza. Sono stati individuati nell'ambito di un progetto firmato Scarabeo, con la collaborazione di Edulia dal Sapere Treccani e dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, per introdurre i più piccoli alla conoscenza di dieci “parole” importanti per riconoscersi e per riconoscere il mondo intorno a loro. Il progetto, grazie al creator Simone Longo, si riversa anche nelle strade di Milano per tutto il mese di novembre. 

Una teoria che circola in ambito anglosassone con l’espressione post-literate society – “società post-alfabetizzata” – definisce un mondo in cui la lettura cede il passo alla fruizione rapida e visiva dei contenuti digitali. Secondo questa tesi, internet e gli smartphone hanno radicalmente trasformato il nostro modo di informarsi e di comunicare: si guarda e si ascolta molto di più, si legge sempre di meno. Una situazione che può avere delle ricadute importanti anche sui bambini, che si troverebbero così a padroneggiare un vocabolario limitato e avrebbero difficoltà a leggere testi complessi.

Inoltre, un uso sempre più diffuso di abbreviazioni, emoji, hashtag, GIF e meme, potrebbe progressivamente allontanare le persone dalla forza, dalla bellezza e dalla ricchezza espressiva della lingua italiana, facendo perdere di vista il significato e il valore profondo che ogni parola porta con sé.

In un’epoca segnata da una comunicazione sempre più caotica e semplificata, il progetto individua dieci vocaboli che possono aiutare i più piccoli a conoscere sé stessi, esprimersi e costruire un pensiero critico per interpretare la realtà che li circonda

Se il termine CONDIVISIONE indica partecipazione reale, scambio autentico di esperienze, emozioni e saperi, oggi il suo uso rimanda spesso alla condivisione “social” e dunque ad un gesto più orientato a mostrare anziché a condividere e interagire con l’altro. CONSAPEVOLEZZA è un vocabolo che unisce conoscenza e coscienza, che trasforma l’apprendimento in crescita interiore, sviluppando il senso critico; CORAGGIO, dal latino “avere cuore”, significa esporsi, cambiare direzione: non si tratta di essere invincibili o di non provare paura, ma di riuscire a convivere con queste sensazioni senza lasciarsene paralizzare. È forza interiore, una spinta ad agire. La CURIOSITÀ, il “desiderio di sapere”, è la molla che spinge i giovani ad apprendere, a esplorare e a superare i propri limiti: l’antidoto più potente contro la noia e l’indifferenza; EMPATIA, dal greco “sentire dentro”, è la base del dialogo e della cura. Significa ascoltare prima di giudicare e, in un mondo connesso ma distante, resta un’abilità radicalmente umana.

E ancora, GENTILEZZA, dal latino “appartenere a un gruppo”, è riconoscere l’altro come parte della stessa “gente”: non è debolezza, ma forza relazionale, è considerazione e apprezzamento della dignità del prossimo. In questo momento storico, in un clima sociale dominato da ostilità e polarizzazioni, è un vero atto rivoluzionario. IDENTITÀ oggi è parola mobile, frammentata: le identità sono plurali, in divenire, e capirlo è esercizio di rispetto e apertura; in un'epoca di omologazione come forma di appartenenza, favorire lo sviluppo di identità è fondamentale per la crescita di ogni individuo e della società. Insegnare, invece, la parola IMMAGINAZIONE non è educare a fuggire dalla realtà, ma crearne una possibile, è trasmettere speranza; la parola INTELLIGENZA attualmente richiama anche quella “artificiale” e imparare a usarla significa distinguere tra il semplice accumulo di dati e comprensione autentica. Quando si unisce alla dimensione emotiva, l’intelligenza non è più solo conoscenza, ma diventa uno strumento per agire con consapevolezza e responsabilità, un vero strumento etico. Infine, nel tempo del “tutto e subito”, la parola PAZIENZA assume un valore pedagogico fondamentale: non è passività, ma forza interiore, capacità di attendere e di perseverare.

Un undicesimo vocabolo, “PAROLA”, sarà il punto d’incontro naturale tra Scarabeo e Treccani: sinonimo per Scarabeo di gioco, creatività e sfida linguistica, per Treccani di sapere, conoscenza e cultura. Due modi diversi di celebrare la stessa ricchezza, quella della lingua, che diventa ponte tra sapere e divertimento.

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