(di Patrizia Vacalebri)
La Galerie Dior e la Fondazione
Azzedine Alaia presentano eccezionalmente una doppia mostra (20
novembre - 3 maggio 2026) che mette in luce la figura dello
stilista tunisino, collezionista e ammiratore di Christian Dior.
Azzedine Alaia, scomparso nel 2017, cominciò a costruire una
significativa collezione storica molto presto e nel massimo
segreto, apprezzando in generale l'arte dei più grandi couturier
del secolo scorso. Era un couturier schivo che creava una moda
al di fuori dei canoni tradizionali. I suoi abiti in maglia
seguivano anatomicamente le curve femminili evidenziandone la
grazia von cuciture create ad arte. Il suo colore preferito era
il nero e le sue muse erano le dive di un tempo Marlene
Dietrich, Greta Garbo. Nel settembre del 1982 sfilò per la prima
volta a New York, negli spazi del department store più lussuoso
della Grande Mela, Bergdorf Goodman. Ad assistere al suo
fashion show, in prima fila, c'erano tra gli altri Paloma
Picasso e Andy Warhol. Ma a lui non piaceva il clamore del
successo, era modesto al punto di rifiutare la Legion d'Onore.
Dopo 60 anni di carriera diceva di sentirsi ancora "un
debuttante".
Dior occupava un posto speciale nel collezionismo di Alaia, con
circa 600 pezzi ora accuratamente conservati dalla Fondazione
Azzedine Alaia.
Oltre un centinaio di questi vengono svelati per la prima volta
nella mostra nella Galerie Dior, sottolineando l'ammirazione
dello stilista per Christian Dior e i suoi successori, da Yves
Saint Laurent a John Galliano.
"I modelli di Christian Dior - commenta Olivier Saillard,
direttore della Fondazione Azzedine Alaïa - testimoniano la
ricerca instancabile che Azzedine Alaia aveva incrollabilmente
dedicato al suo stilista preferito. Alla ricerca dei misteri
degli abiti e delle delicate strutture che fanno 'rizzare' le
vaporose sottovesti, ha sapientemente riunito gli oggetti dei
suoi sogni adolescenziali".
Contemporaneamente, la Fondazione Azzedine Alaia presenta una
mostra unica delle opere di questi due "maestri della couture"
nella sua sede parigina. Azzedine Alaia, assunto da Dior per
alcuni giorni nel 1956, conservava bei ricordi degli impegnativi
atelier di avenue Montaigne. Una trentina di modelli di
Christian Dior collezionati da Azzedine Alaia, esposti insieme a
un numero analogo di sue creazioni, dimostrano come l'influenza
dell'inventore del New Look si sia espressa nell'opera del
couturier francese di origine tunisina.
Curata da Olivier Saillard, in collaborazione con Gael Mamine,
questa doppia mostra offre una nuova interpretazione della
storia della maison Dior attraverso gli occhi di un
collezionista attento, svelando al contempo una serie di
affascinanti corrispondenze tra Christian Dior e Azzedine Alaia.
Il catalogo della mostra, "Azzedine Alaïa e Christian Dior, due
maestri della couture", è pubblicato da Damiani. Sono 112 pagine
e 90 illustrazioni. Rilegato in due versioni, francese e
inglese. La pubblicazione è prevista a dicembre.
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