"Così ho iniziato a chiamarlo Iceman". Alle origini di David, esploso a causa di una cena in ritardo

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Gent's Jonathan David celebrate after scoring during the soccer match between KAA Gent and Cercle Brugge KSV, Friday 21 December 2018 in Gent, on the 20th day of the 'Jupiler Pro League' Belgian soccer championship season 2018-2019. BELGA PHOTO JASPER JACOBS (Photo by JASPER JACOBS / BELGA MAG / Belga via AFP)

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Gunther Schepens, allenatore del nuovo centravanti bianconero nelle giovanili del Gent, racconta: "Mi sono messo a seguire quella partita e dopo 5' ho pensato 'Devo prendere quel ragazzo'. Pochi giorni dopo arrivò in ritardo, glielo facemmo pesare, e lui..."

Lorenzo Cascini

12 luglio - 11:44 - MILANO

C'è stato un tempo in cui Jonathan non voleva più saperne niente. Prima dei gol a grappoli, della Champions e della Juventus, era arrivato a un bivio di quelli da dentro o fuori. E lui era più intenzionato a mollare che a provarci ancora. Ma un po' di contesto, intanto. È l’inverno del 2019, David gioca con continuità e inizia a segnare con il Gent in Belgio ma un giorno, alla fine di un allenamento, gli comunicano che le condizioni di sua mamma sono peggiorate. Lui prende e parte in fretta e furia per il Canada, ma a Londra buca una coincidenza e non arriva in tempo per darle l'ultimo saluto. Da lì in poi passa mesi bui. Non vuole uscire, non si dà pace. 

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