Correre solo 75 minuti a settimana può allungarti la vita: lo dice la scienza

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I runner hanno un rischio di mortalità per coronaropatia inferiore del 45%

Dario Domeniconi

29 giugno - 17:07 - MILANO

Uno stile di vita sano influisce notevolmente sulla salute dell'individuo. Una dieta equilibrata, la corretta gestione dello stress, l'eliminazione del fumo e la riduzione dell'alcol possono influire positivamente sulla vita. Soprattutto una frequente attività fisica aerobica riduce il rischio di malattie, rallenta l'invecchiamento e quindi diminuisce il rischio di mortalità. Ma la corsa come interagisce con l'invecchiamento?

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QUESTIONE DI TELOMERI

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 Nei tratti terminali dei cromosomi nei globuli bianchi si ritrovano i telomeri leucocitari. Questi hanno una lunghezza che è correlata all'invecchiamento biologico. Il loro accorciamento è legato all'età ma viene influenzato dallo stile di vita. Ed è associato alla suscettibilità a diverse malattie e quindi alla durata della vita. Un interessante studio del 2023 su 4458 adulti statunitensi ha correlato la corsa alla lunghezza dei telomeri. Si è visto che la pratica di almeno 75 minuti di corsa la settimana prediceva un aumento della lunghezza dei telomeri nei runner rispetto agli individui inattivi. E quindi una netta riduzione dell'invecchiamento cellulare. 

COME INFLUISCE LA CORSA SULLE MALATTIE?

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Da una ricerca scientifica su un ampio campione di popolazione è emerso che i runner riducono il rischio di mortalità del 30% e per patologie cardiovascolari del 45% rispetto a chi non corre. Migliorando l'aspettativa di vita di 3 anni. Correre almeno 51' o 6 miglia, 1-2 volte/ settimana ad almeno 6 miglia/h abbassa il rischio di mortalità nei numeri considerati dallo studio. Inoltre essere un runner persistente nel tempo ne aumenta i benefici statistici. Un attacco cardiaco in una gara podistica fa sempre notizia sui giornali. Specialmente se infausto. Ma vediamo i numeri del rischio cardiaco nei runner rispetto alla popolazione generale. 

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I runner hanno un rischio di mortalità per coronaropatia inferiore del 45% . Il tasso di morte cardiaca improvvisa è la metà nei runner. E il rischio di morte per ictus inferiore del 40%. Anche se i dati sulle corse di lunga distanza potrebbero avere dei rischi di cardiotossicità. Sempre minori comunque che nella popolazione generale. Inoltre l'alta intesità della corsa aiuta a prevenire l'obesità, l'ipertensione, il diabete mellito e di tipo 2, l'ipercolesterolemia, l'osteoartrite (18%), l'ipertrofia prostatica, le malattie respiratorie e la polmonite. 

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In più nel runner il rischio di cancro renale si riduce fino al 76% rispetto a chi non corre. Il cancro al seno è inferiore del 42% nei runner. E il cancro al cervello diminuisce statisticamente del 43%

PERCHé DOVREMMO CORRERE?

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La corsa migliora l'umore, riduce lo stress e l'ansia attraverso il rilascio di endorfine. Migliora la qualità del sonno.

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Innalza il metabolismo bruciando più calorie, riducendo il peso e migliora gli scambi cellulari. Riduce il senso di affaticamento e ci permette di sentirci più energici durante la giornata. Migliora le prestazioni cognitive e la concentrazione. Rende muscoli, ossa e tessuti in generale più forti. Potenzia la capacità respiratoria e riduce il rischio di infezioni. Aiuta a vivere meglio e di più, come ci dice la scienza. Nei ritmi moderni il tempo rappresenta spesso un ostacolo all'attività motoria. La corsa permette un attività intensa e vigorosa con un ridotto tempo di applicazione rispetto alla camminata o ad altri sport. Anche se nei neofiti consigliamo sempre una transizione iniziando con la camminata e gradualmente sostituendola con la corsa. Sopratutto per la prevenzione di infortuni da sovraccarico, molto frequenti tra i runner novizi.

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