Cinque cose da sapere sull'uragano Melissa

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L'uragano Melissa avanza verso la Giamaica, attraversando in direzione nord-est il Mar dei Caraibi. Anche se la maggior parte dello Stato insulare è già lambita dalle piogge e dai venti della tempesta tropicale, l'occhio di Melissa (cioè la regione quasi calma al centro dell'uragano) si trova ancora a sud della Giamaica: ufficialmente, un uragano tocca terra quando anche l'occhio raggiunge la costa. Ecco alcune cose da sapere sulla tempesta, fino ad ora la più violenta ad abbattersi sul nostro pianeta nel 2025.

1. Melissa è già un uragano da record

Lunedì 27 ottobre il National Hurricane Center degli Stati Uniti ha elevato Melissa a uragano di categoria cinque, la massima intensità sulla scala Saffir-Simpson, che misura l'intensità dei cicloni tropicali. Stando alle misurazioni della velocità dei suoi venti (le massime sono di 282 km orari) e della pressione nella zona centrale, Melissa è il più violento uragano di sempre a colpire direttamente la Giamaica, "abituata" a subire l'impatto di due o tre tempeste tropicali all'anno (nella stagione tra giugno e novembre), ma non a essere direttamente raggiunta a terra da una di esse. Dal 1988 solo tre uragani hanno colpito direttamente la Giamaica.

2. Melissa è lento, e non è una buona notizia

Un dato che preoccupa gli scienziati è il modo di procedere particolarmente lento di Melissa, che ha raggiunto una media di appena 8 km orari negli ultimi giorni ed è ora sceso a soli 3,2 km orari. La lentezza di avanzamento dell'uragano (che non ha nulla a che fare con l'intensità dei venti dell'uragano descritta sopra) potrebbe infatti determinare una più lunga permanenza sulla Giamaica e precipitazioni estremamente abbondanti in questo percorso. Entro la serata di oggi, martedì 28 ottobre, sono possibili punte di 1.000 mm di piogge in alcune zone della nazione insulare. Per fare un confronto, Londra e Parigi ricevono mediamente circa 650 mm di precipitazioni all'anno.

3. Anche la preparazione a un uragano può essere letale

In Giamaica si sono verificati già tre decessi a causa dell'uragano Melissa, e altri 4 se ne contano tra Haiti e Repubblica Dominicana. In Giamaica le morti sarebbero legate ad attività di preparazione degli abitati alla tempesta, tanto che il Ministero della Salute e del Benessere giamaicano ha invitato i cittadini a prestare la massima attenzione: «Attività come arrampicarsi sui tetti, fissare sacchi di sabbia o tagliare alberi possono sembrare gestibili, ma anche piccoli errori durante un uragano possono provocare lesioni gravi o la morte. Anche guidare su strade allagate o in aree con detriti è estremamente pericoloso» ha ricordato l'autorità con un post su X.

I cittadini sono stati invitati a raggiungere zone elevate e a tenersi pronti a un impatto estremamente distruttivo: secondo il primo ministro giamaicano Andrew Holness, «non esiste alcuna infrastruttura nella regione in grado di resistere a una tempesta di categoria 5».

4. La Giamaica è vulnerabile anche per effetto dei cambiamenti climatici

Gli effetti più attesi e temuti di Melissa sulla Giamaica sono inondazioni e frane improvvise. Le piogge intense dell'ultimo periodo hanno già saturato i terreni di acqua e ridotto la loro capacità di assorbimento. Inoltre, dal 1993 ad oggi il livello del mare sulle coste della Giamaica è aumentato di circa 10 centimetri - moltissimo, se si considera che gli uragani spingono le acque costiere verso l'entroterra causando imponenti mareggiate all'interno (picchi di inondazioni chiamati storm surge).

Si prevede che Melissa possa portare in alcuni punti della Giamaica onde di tempesta alte fino a 4 metri. Gran parte della popolazione della Giamaica vive in zone costiere basse, con infrastrutture che non sono state costruite per resistere ai cambiamenti climatici, forniture idriche altalenanti e una rete elettrica poco efficiente. Tutte queste pre-condizioni svantaggiose sono state inasprite dai cambiamenti climatici, che la Giamaica, un piccolo stato insulare, ha minimamente contribuito a causare.

5. Sono stati osservati uccelli nell'occhio dell'uragano

Secondo quanto riferito dai cacciatori di uragani del National Hurricane Center della NOAA, che hanno volato nella tempesta per raccogliere dati scientifici ma hanno poi dovuto abbandonare la missione per le severe turbolenze, sarebbero stati avvistati uccelli nell'occhio dell'uragano.

Non è insolito che uccelli migratori, una volta raggiunto l'occhio della tempesta, dove le condizioni sono relativamente calme, si trovino risucchiati dai venti circostanti e non riescano ad uscire. Più che a quegli sventurati pennuti in sé, la notizia «sottolinea il profondo impatto ecologico che l'uragano Melissa avrà sulla biodiversità della Giamaica, le nostre barriere coralline, le mangrovie e gli ecosistemi terrestri» ha spiegato al New York Times Donovan Campbell, professore di geografia ambientale presso l'Università delle Indie Occidentali di Kingston, in Giamaica. L'uragano Melissa «minaccia di vanificare decenni di progressi nel ripristino e nella conservazione degli ecosistemi».

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