"Chi porterei sull'isola deserta tra
Elly Schlein, Rosy Bindi e Giorgia Meloni? Non ho dubbi,
sicuramente Giorgia con cui condivido un'impostazione pragmatica
della politica". Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda,
intervistato da Monica Setta nella puntata di Storie al bivio in
onda sabato 22 novembre, alle 15.30 su Rai 2. Alla domanda della
giornalista a proposito di contatti tra l'ex ministro e il
premier, Calenda ha risposto così: "Io e Giorgia Meloni ci
sentiamo via sms quando c'è qualcosa di interessante da
commentare. Si, abbiamo uno scambio intellettuale proficuo. Io
non credo ai blocchi ideologici, penso che la politica su alcuni
temi essenziali debba collaborare per una causa comune: il bene
del Paese".
Molti i temi privati della chiacchierata tra Setta e Calenda, a
cominciare dalla paternità precoce del leader di Azione che ha
avuto la figlia Tay a soli sedici anni. "Mia madre (la regista
Cristina Comencini, ndr) era giovanissima quando nacque la mia
prima figlia, poco più che trentenne - racconta - Per venire in
clinica da Tay velocemente, mamma chiese un passaggio in
macchina e disse alla signora che guidava che andava a trovare
la nipote. Quella chiese se si trattasse del figlio di un
fratello o sorella e mamma rispose che era diventata nonna.
Risultato, fu lasciata a piedi dalla donna a cui aveva chiesto
un passaggio perché la credette pazza". Poi, il capitolo
matrimonio. "Conobbi mia moglie Violante a diciotto anni, fu un
colpo di fulmine a una festa torinese. Non ci siamo più
lasciati. L'ultimo bacio? Poche ore fa, ci baciamo spesso. Per
Natale - aggiunge - le ho fatto rifare un vecchio anello di
famiglia che troverà sotto l'albero come pegno di un amore
grandissimo".
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